Marta Marangoni e Andrea Saltarello, giovani padovani, partono per l'Etiopia insieme a Medici con l'Africa Cuamm
Marta di Noventa Padovana e Andrea di Saccolongo sono due dei giovani che hanno scelto il Servizio Civile Universale
con il Cuamm. Per un anno saranno a Addis Abeba e a Wolisso come assistenti di progetto
Di Noventa Padovana lei, di Saccolongo lui. Entrambi padovani, Marta Marangoni, 25 anni, e Andrea Saltarello 24, il 7 luglio partiranno per l’Etiopia insieme a Medici con l’Africa Cuamm per un anno di Servizio Civile Universale. Tutti e due saranno impegnati come assistenti di progetto tra Addis Abeba e Wolisso.
«Non è la mia prima esperienza sul campo, sono già stata in Kenya, in Marocco e lungo la rotta balcanica – racconta Marta, laureata in relazioni internazionali, con un master in cooperazione -. Ora, però, parto per un’esperienza più lunga e strutturata attraverso la quale potrò mettermi in gioco e capire come proseguire il mio percorso professionale. Ho scelto l’Etiopia come destinazione perché, anche per la sua storia recente, mi è sempre sembrata un paese molto interessante».
«Sono molto contenta di questa opportunità, e molto incuriosita ed emozionata per l'esperienza in un contesto che è così diverso da ciò a cui sono abituata - prosegue Marta che affiancherà lo staff amministrativo del Cuamm ad Addis Abeba -. Parto come una “pagina bianca”, con una “valigia vuota” da riempire di relazioni ed esperienze una volta arrivata in Etiopia. Soprattutto per i primi tempi cercherò di essere come una spugna, per assorbire ciò che mi accade intorno».
Andrea, invece, che sta per conseguire la laurea magistrale in cooperazione a Torino trascorrerà un mese a Wolisso, dove il Cuamm supporta un Ospedale che è punto di riferimento per un bacino di utenza di circa 1 milione di persone. «Un anno in Etiopia significa provare a mettere in pratica ciò che ho studiato e mettermi alla prova. Ho letto una frase di Anacleto Dal Lago, primo medico del Cuamm, che diceva che fare del bene significa fare bene il proprio lavoro. Già questo basterebbe per riuscire in quest’esperienza – dice Andrea, che come civilista lavorerà a stretto contatto con la parte amministrativa dei progetti -. Spero di riuscire a integrarsi nel contesto locale e non rimanere un estraneo».
Andrea e Marta sono due dei nove giovani selezionati che trascorreranno un anno di Servizio Civile Universale insieme a Medici con l’Africa Cuamm tra Etiopia, Mozambico, Tanzania, Angola e Sierra Leone. In Etiopia, il Cuamm opera da più di 40 anni, garantendo servizi sanitari tramite l’organizzazione di cliniche mobili (in South Omo, Amhara e Somali), la gestione di strutture sanitarie statiche (Gambella) e il supporto alla riattivazione post-conflitto di alcuni ospedali in Tigray.
Gli ultimi due anni, infatti, sono stati caratterizzati dagli effetti diretti ed indiretti del conflitto nel nord, che ha devastato una parte del Paese causando forti flussi migratori interni. Tre lunghi anni di pandemia hanno, poi, indebolito un già fragile sistema sanitario e registrato una significativa riduzione dell’accesso agli ospedali. A questo si aggiungono gli effetti della grave crisi globale che stiamo vivendo, i cambiamenti climatici, la speculazione energetica, le tante altre guerre dimenticate. Le conseguenze in Etiopia, come negli altri paesi africani, sono drammatiche: i prezzi dei beni primari e di base sono aumentati in modo vertiginoso, dal costo della farina e del latte a quello del carburante e i sistemi sanitari stanno tornando indietro di 10 anni. La sfida è restare accanto alla popolazione africana nelle sue battaglie quotidiane, che diventano ogni giorno sempre più grandi. Per questo, per Medici con l’Africa Cuamm è ancora più importante dare continuità ai progetti e fornire assistenza sanitaria a chi ha più bisogno.
È possibile sostenere Medici con l’Africa Cuamm con una donazione online su wwww.mediciconlafrica.org