Lughetto. Anche due allievi under 10 al corso per campanari avviato in parrocchia
Un tempo bastavano i rintocchi delle campane a raccontare una storia.
Non aveva importanza che fossero battiti mesti del lutto o rintocchi a festa di un matrimonio. L’intera comunità ne riconosceva il significato e si riuniva intorno ai sentimenti di una famiglia. «Tutto ciò è possibile ancora oggi con una campana a motore, ma il suono di una campana a corda, con un impianto “a distesa” come la nostra, non ha eguali e ci consente di dare lode a Dio attraverso un suono più festoso» spiega il parroco di Lughetto, don Andrea Zanchetta, che venerdì scorso ha avviato un corso per campanari. A Lughetto le campane sono dotate di un doppio sistema di suonata: a corda e a motore; tuttavia, l’utilizzo della corda consente di avere un suono a concerto. La tecnica prescelta è quella “alla veronese”, in cui la campana viene fermata con la bocca rivolta verso l’alto. «Ancora prima di entrate in seminario ho imparato a suonare le campane a corda con questo sistema da alcuni giovani campanari della Valbrenta e di Tezze sul Brenta, e insieme abbiamo fondato il gruppo “Corde e musica” – spiega il parroco – Gli amici maestri di questo gruppo mi affiancano per trasmettere questa preziosa eredità che, diversamente, andrebbe perduta». Difficile stabilire la durata del corso: alcuni mesi almeno. Attualmente è frequentato da una quindicina di partecipanti, tra i quali due bambini della scuola primaria. Qualcuno giunge da Camponogara – dove il campanile ha subito un restauro analogo a quello di Lughetto – ma ci sono richiesta anche da Codiverno. E la questione acustica? «Nessun problema: si suona coi battagli legati, e si impara a capire il suono della campana dalla tensione della corda». Chi desidera partecipare al corso avviato a Lughetto, può contattare don Andrea Zanchetta via mail: don andreazanchetta@gmail.com