L'impatto dell'azzardo, quattro incontri formativi dal 5 marzo
Un ciclo di quattro incontri dedicati al gioco d’azzardo è la proposta formativa che parte il 5 marzo organizzata da più soggetti (Diocesi, Università, Cgil, Alci, Fisp, Fondazione Girolamo Bortignon e Fondazione Giuseppe Toniolo). Il primo incontro tocca il tema dell’evoluzione sociale e normativa dell’azzardo con Marco Pedroni, sociologo; poi il 12 Evoluzione economica dell’azzardo con Nicola Matteucci, economista; il 19 il trattamento dei giocatori: l’esperienza dell’ambulatorio GAP con Arianna Camporese del dipartimento dipendenze e Natale Canale, ricercatore di Psicologia sociale. Infine il 26 Risvolti socio-sanitari: la prevenzione con Daniela Capitanucci dell’Associazione AND, Azzardo e Nuove dipendenze. Gli incontri si tengono nella sala Biblioteca del Centro Filippo Franceschi in via del Seminario 5 dalle ore 17 alle 19.30.
Il gioco d’azzardo è un fenomeno multidimensionale che tocca ambiti psicologici, sociologici, del diritto e dell’economia. È un fenomeno pervasivo con numeri allarmanti: 107 miliardi di fatturato, 19 miliardi di perdite per i cittadini, 17 milioni di giocatori, 500 mila quelli patologici. A marzo un ciclo di incontri, organizzato da più soggetti (Diocesi, Università, Cgil, Alci, Fisp, Fondazione Girolamo Bortignon e Fondazione Giuseppe Toniolo), affronta proprio l’impatto del gioco d’azzardo.
«La questione del gioco d’azzardo – chiarisce suor Francesca Fiorese, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale sociale – è una piaga sociale. Solitudine e facilità di accesso sono le due caratteristiche proprie che lo rendono così diffuso. Manca un tessuto sociale, manca una comunità, si vuole provare la sorte anziché strutturare la propria vita, c'è facilità di un ricavo economico, illusione di arricchirsi. E le persone che cadono nella rete sono di diversa età, dai giovanissimi agli anziani, di qualsiasi ceto sociale e istruzione. Ci si accosta in modo superficiale a una cosa che è irrazionale».
Gli incontri toccano i diversi aspetti del gioco, non tanto a livello divulgativo quanto formativo. Si aprono il 5 marzo con l’evoluzione sociale e normativa dell’azzardo con Marco Pedroni, sociologo; poi il 12 "Evoluzione economica dell’azzardo" con Nicola Matteucci, economista; il 19 il trattamento dei giocatori: l’esperienza dell’ambulatorio Gap con Arianna Camporese del dipartimento dipendenze e Natale Canale, ricercatore di psicologia sociale. Il 26, "Risvolti socio-sanitari: la prevenzione" con Daniela Capitanucci dell’associazione And-Azzardo e nuove dipendenze.
«Gli italiani giocano cifre molte alte – spiega Matteo Bassoli, docente di analisi politiche pubbliche all’Università di Padova e responsabile scientifico della proposta – ma il dibattito pubblico è molto scarso. È un’urgenza etico-civile. Vogliamo coinvolgere educatori, operatori pastorali, insegnanti di religione, avvocati, assistenti sociali per dare loro strumenti conoscitivi per lavorare meglio e individuare potenziali giocatori e sintomi. L’intento è di aumentare la consapevolezza del problema, sensibilizzare, creare un dibattito, avere un ruolo di stimolo anche nell’individuazione del problema». Gli incontri si tengono nel Centro Filippo Franceschi (via del Seminario 5/a) dalle 17 alle 19.30.