Fragilità. Vigonza si prende cura degli anziani soli o in difficoltà
Coinvolte le parrocchie di Vigonza, ma anche le associazioni del territorio, in un progetto dell’amministrazione che monitora le persone anziane più fragili, offrendo loro la possibilità di effettuare colloqui psicologici. Nella parrocchia di Pionca, il volontario Livio Visentin fa visita nelle case degli anziani che lo chiamano: si mette in ascolto e dona parole di speranza.
Il Comune di Vigonza ha coinvolto parrocchie e associazioni per creare una rete che vigili sugli anziani più fragili del territorio e si prenda cura di loro. L’amministrazione si è mossa alcuni mesi fa in seguito alla chiusura, causa pandemia, del centro diurno per anziani che si trova a Peraga. La volontà è offrire un sostegno psicologico agli anziani che ne avessero necessità, e ai loro familiari. Per realizzare questo progetto, i parroci dell’unità pastorale – che comprende le parrocchie di Pionca, Codiverno, Vigonza e Peraga – ma anche delle parrocchie di San Vito, Perarolo e Busa di Vigonza, sono stati interpellati in queste settimane per segnalare eventuali associazioni e referenti laici che si occupino già di anziani o che siano disponibili a farlo.
«A Codiverno e Pionca abbiamo individuato alcune figure che possono essere contattate per portare a conoscenza situazioni di disagio o di necessità – racconta il parroco, don Fernando Fiscon – Sulla scorta di quanto fatto nel Comune di Saonara, l’amministrazione mette a disposizione inoltre servizio di supporto psicologico al telefono ma anche, per chi lo richiedesse, in presenza previo appuntamento telefonico. I colloqui, a cura di Marta Casagrande e Delia D’Angelo, sono stati pensati soprattutto per coloro che tutti i pomeriggi si incontravano nel centro anziani e ora sono costretti a casa. Il compito delle parrocchie, attraverso i referenti resisi disponibili, è individuare persone sole, malate, che presentano dei problemi e possano quindi usufruire del servizio».
Referente per la parrocchia di Pionca è Livio Visentin, volontario laureato in scienze dell’educazione e della formazione, che monitora la situazione nel suo ambito territoriale. Visentin viene contattato direttamente da chi si trova nel bisogno e, con tutte le cautele dettate dal momento, si reca a far visita agli anziani. «Quando è possibile vado nelle case e cerco di dare sostegno alle famiglie – spiega – anche se va detto che non è facile per chi si trova in difficoltà chiedere aiuto, c’è una forma di sospetto. Chi mi conosce, però, mi chiama e così vado. Mi metto in ascolto senza giudizio, a volte provo a dare qualche consiglio, ma con molto rispetto. Chiedo a ogni persona: “Che cosa ti senti in grado di fare in questo momento?”. È un modo per mettere in atto la sua responsabilità e quella della famiglia».
Livio Visentin è aiutato in questo delicato ruolo dalla sua preparazione, si occupa infatti di formazione personale: cerca di far esprimere le capacità e le potenzialità che ognuno porta dentro di sé. Nelle sue visite incontra persone anche molto anziane e con disabilità. Non mancano inoltre situazioni di disagio economico che vengono segnalate alla Caritas.