Fossò e Sandon. «La fede si trasmette per passione». Una volta al mese i genitori dell’ic animano la messa della domenica
«Quando l’acqua arriva alla gola, si impara a nuotare. È capitato anche a Fossò e Sandon – racconta il parroco, don Claudio Savoldo – Con la pandemia l’acqua è salita e non avendo spazi adeguati per gli incontri, è rimasta “solo” la chiesa e la celebrazione dell’eucaristia.
Abbiamo invitato i gruppi di iniziazione cristiana una volta al mese, alla messa festiva animata dai genitori. Niente di straordinario. Crediamo che la fede si trasmetta per passione più che per lezione. Accompagniamo i genitori e ci mettiamo al loro fianco, chiedendo di leggere, cantare, ascoltare, pregare, mostrare ai figli che per loro Dio è più importante di tutto. Gesù insegna che l’annuncio è fatto di sguardi e vicinanza: “Venite e vedrete”. A ogni eucaristia creiamo comunità e impariamo a nuotare insieme».
Roberta Bilato, accompagnatrice dei genitori, con la sospensione di ogni celebrazione ha sperimentato un silenzio che da persona e, soprattutto da cristiana, l’ha fatta riflettere. Si è resa conto di quanto la messa domenicale fosse una parte importante della sua esperienza di fede. Ora celebra con le famiglie dell’iniziazione cristiana, al loro fianco, aiutandole nella preparazione.
La situazione chiede di andare oltre l’ordinario, di riscoprire la dimensione familiare della vita cristiana. Per la famiglia Ruzza, continuando nella catechesi in questo periodo così difficile, si scopre inaspettatamente una comunità di famiglie bisognose di condivisione che contribuiscono personalmente con i propri talenti al progetto della Chiesa per il quale nessuno si salva da solo. «La partecipazione alla messa, come unico, ma vitale modo per continuare, fa sentire compagni di viaggio, mai soli perché lo Spirito Santo accompagna le nostre vite attraverso l’amore della nostra comunità».