Ecco tre nuovi diaconi. Sabato 26 ottobre l'ordinazione dei seminaristi Marco Baggio e Alessandro Metello, e il permanente Tiberio Soster

Questo sabato il vescovo Claudio ordina due alunni del Seminario, Marco Baggio e Alessandro Metello, e un diacono permanente, Tiberio Soster

Ecco tre nuovi diaconi. Sabato 26 ottobre l'ordinazione dei seminaristi Marco Baggio e Alessandro Metello, e il permanente Tiberio Soster

Sabato 26 ottobre, alle 16 in Cattedrale, il vescovo Claudio ordina per la Chiesa di Padova tre nuovi diaconi: due alunni del Seminario Maggiore e uno destinato al diaconato permanente. Molte sono le emozioni che gli ordinandi diaconi stanno vivendo in questi giorni di ingresso nel ministero. Alessandro Metello, 31 anni, originario della parrocchia di Camin, esprime un senso di «trepidazione, ansia e commozione, perché sento la bellezza del cammino di discernimento nella verità fatto finora, ma percepisco anche la responsabilità che deriva dal fatto di dover essere un punto d’incontro per tante persone che cercano di incontrare Cristo». Marco Baggio, 25 anni, prove niente dalla parrocchia di Santa Maria di Cittadella, parla della sua gioia, attesa e determinazione, perché «in questi anni ho potuto constatare che c’è un Dio che si fa promessa, un Dio che è fedele a quella parola donata fin dal primo giorno. In questi anni ho capito una cosa... che Dio basta». Dietro a questo “sì” definitivo a una chiamata più grande ci sono molte attese e speranze. Alessandro sottolinea la sua volontà di vivere quest’anno di diaconato guidato da una frase del Vangelo che per lui è molto significativa: «Vieni e vedi» (Gv 1,46). «In fondo – dice – il diacono deve saper manifestare il Cristo Risorto con la sua testimonianza di vita, diventando così annunciatore per quelle persone che incontrerà e alle quali sarà richiesto di offrire una parola che profuma di Vangelo attraverso la propria vita». Marco, invece, spiega come quest’anno voglia viverlo seguendo la frase scelta per l’ordinazione: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Perché, spiega «ogni persona che incontrerò è un frammento del volto di Cristo e il bene che potrò fare sarà un incontro continuo con Cristo». Essere diaconi, tuttavia, comporta già alcune prime responsabilità. Marco Baggio racconta che il vescovo gli ha chiesto di «seguire la Caritas diocesana e prestare servizio nelle parrocchie di Chiesanuova e Cave». Alessandro, invece, comunica che continuerà «ad accompagnare la parrocchia di Abano Terme e mi inserirò nell’ufficio diocesano di Pastorale dei giovani». Insieme ai due seminaristi, sabato viene ordinato anche Tiberio Soster, candidato al diaconato permanente. Nato nel 1975, originario di Lusiana, sposato da 22 anni e padre di tre figlie, si prepara a questo passo con serenità interiore, sentendo la presenza di Dio che lo accompagna. «Mi sento come il cieco nato del Vangelo di Giovanni – racconta – dove viene ripetuto quattro volte che Gesù mette del fango sui suoi occhi; sento che quel fango sta facendo effetto, e i miei occhi vedono sempre più chiaramente. Il momento è intenso, e provo un po’ di ansia man mano che i giorni dell’ordinazione si avvicinano, ma è normale, fa parte del mio carattere».

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