Don Giovanni Nervo, un intreccio di virtù. Il ricordo il 12 e il 13 dicembre a Padova e Solagna

12 e 13 dicembre Due appuntamenti, a Padova e a Solagna, in occasione del compleanno di mons. Nervo. Per fare memoria del “patrimonio” che lui è

Don Giovanni Nervo, un intreccio di virtù. Il ricordo il 12 e il 13 dicembre a Padova e Solagna

Due iniziative per ricordare don Giovanni Nervo nel giorno del suo compleanno, il 13 dicembre. La prima, in realtà, si tiene giovedì 12 ed è promossa dalla Fondazione Zancan. Presso la biblioteca del Centro Franceschi, in via del Seminario 5/a a Padova, è in programma un dialogo sul tema “Le virtù di don Giovanni” (dalle 15). Dopo l’introduzione di Tiziano Vecchiato, presidente della Zancan, si sviluppa un momento di ricordo e testimonianza su virtù teologali (fede, speranza e carità) e cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza). Fa sintesi del pomeriggio don Antonio Oriente. Alle 17.30, poi, nella chiesa del Seminario vescovile viene celebrata la messa. «Abbiamo invitato le persone che hanno conosciuto don Giovanni – spiega Cinzia Canali, direttore della Fondazione Zancan – a ricordarlo “attraverso” le sue virtù. Tutti i ricordi, anche quelli raccolti in occasioni precedenti, entrano a far parte di un archivio che come Fondazione stiamo curando e che contiene gli scritti di don Giovanni, libri e altri testi – sempre estremamente attuali – ma anche le testimonianze di quanti l’hanno conosciuto. Questo archivio, che in più occasioni è stato “visitato”, è patrimonio di tutti». Per Cinzia Canali, «don Giovanni è stato un intreccio di virtù. Era un uomo di grande fede che, nel quotidiano, sapeva guardare avanti con lungimiranza e speranza. Era, ce lo dice il suo percorso di vita, un uomo di carità. Sapeva, poi, portare avanti le sue idea con grande umanità e profonda attenzione alla persona». La seconda iniziativa per ricordare don Giovanni Nervo si terrà nel suo paese di origine, Solagna, nel giorno in cui è nato: il 13 dicembre. «È stata organizza una passeggiata sui “suoi” luoghi – spiega Roberta Campana, impegnata con Michela Bellò e altri volontari nella Mensa di solidarietà a lui dedicata – Partiremo dalle 16 dalla parrocchiale di Solagna e toccheremo alcuni luoghi per fare memoria delle sue origini: la stazione ferroviaria, ad esempio. Da qui è partita la mamma di don Giovanni e, con la popolazione sfollata, è stata portata a Casalpusterlengo dove nel 1918 è nato; uno storico locale, Eugenio Campana, ci parlerà del fenomeno del profugato nella valle. Faremo una tappa alla scuola elementare dove ha studiato (ora è la secondaria di primo grado) e poi ci fermeremo, davanti al municipio, dove c’è il busto di don Bruno Bello, parroco di Solagna. A lui, don Giovanni chiese di accogliere i profughi del Vietnam, i boat people. Solagna fu la prima parrocchia ad aprire loro le porte». La passeggiata “alle origini” di don Giovanni – alla quale parteciperà anche la Fondazione Zancan – toccherà poi il PalaNervo, a lui dedicato nel 2018, luogo in cui i giovani s’incontrano. «Da qui, guardando verso i monti, si vede la sua casa. Ma anche si è rivolti ai luoghi della Resistenza, che l’hanno visto protagonista. In quel contesto, ha dichiarato in seguito, ha imparato il dono della libertà e dell’agire secondo coscienza». Prima della messa, alle 17.30 nella parrocchia, si farà tappa in cimitero dove è sepolto don Bruno Bello e altri compaesani di don Giovanni Nervo. E poi si “toccherà” la Mensa di solidarietà a lui dedicata. «Siamo orgogliosi di aver don Giovanni come concittadini» conclude Roberta Campana.

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