Domenica della Parola di Dio. Bibbia e famiglia, binomio fecondo
Domenica 24 si celebra la Domenica della Parola di, istituita, con la lettera apostolica in forma di “motu proprio” del 30 settembre 2019, Aperuit illis, da papa Francesco. Quest'anno, da un punto di vista strettamente celebrativo le possibilità sono più limitate, ma il Settore apostolato biblico (Sab) della Diocesi, in collegamento con altri uffici pastorali, ha curato la preparazione e l’elaborazione di materiale e sussidi per la celebrazione della giornata.
Con la lettera apostolica del 30 settembre 2019, Aperuit illis, papa Francesco ha istituito la Domenica della Parola di Dio, invitando le comunità cristiane a concentrarsi sulle Sacre Scritture la quarta domenica di gennaio. «Siamo dentro un periodo di pandemia – spiega Giuseppe Casarin, responsabile del Sab-Settore apostolato biblico della Diocesi che, in collegamento con altri uffici pastorali, cura la preparazione e l’elaborazione di materiale e sussidi per la celebrazione della giornata – quindi quest’anno, da un punto di vista strettamente celebrativo, le possibilità sono più limitate. Si è cercato di evidenziare alcuni momenti, in particolare quello dell’intronizzazione della Parola e poi l’introduzione alla liturgia per ricordare questa giornata».
Il Sab, con la comunità dei diaconi permanenti, ha organizzato una serata online di sensibilizzazione, il 21 gennaio; con l’ufficio liturgico, invece, è stata preparata una traccia sintetica per aiutare nell’animazione della giornata. La Pastorale giovanile, infine, propone a singoli o gruppi il Bibbia quiz da mercoledì 20 a mercoledì 27.
«Quest’anno – continua Casarin – la celebrazione della Domenica della Parola ha una doppia accentuazione: da una parte l’anno della famiglia indetto dal papa, dall’altra l’apertura ai ministeri del lettorato e dell'accolitato anche alle donne». Nel tempo in cui viviamo la proposta della Domenica della Parola sensibilizza un’attenzione e sollecita un atteggiamento non strettamente celebrativo e comunitario, ma forse più domestico e familiare, cogliendo anche le numerose sollecitazioni lanciate a livello diocesano, come l'"angolo bello". «La Parola di Dio è rimasta forse l’unica possibile all’interno di una situazione particolare – chiarisce Casarin – Nella dimensione della Parola la famiglia può ritrovarsi, durante la settimana o la domenica, per mettersi in ascolto e vivere momenti in cui ritorna protagonista. La Domenica della Parola diventa una sorta di richiamo, di indicazione in un momento in cui siamo a corto di parole per narrare la situazione drammatica in cui viviamo. Abbiamo bisogno della Parola che ci aiuti a trovare anche le parole per raccontare questo momento».
La seconda sottolineatura invece è legata al recente motu proprio del papa con il quale ha riconosciuto alle donne la possibilità di ricevere il ministero del lettorato e accolitato, anche se nella prassi le donne già leggono in chiesa da tempo.
«Ogni cristiano dovrebbe ascoltare, leggere, interrogarsi sulla Parola di Dio – conclude Casarin – Tutti siamo chiamati a essere protagonisti, non solo ascoltatori, siamo chiamati a promuovere la Parola. Questa esigenza di tornare ad ascoltare la Parola e riscoprire la dimensione di lettura dei Testi dovrebbe essere risvegliata dalle comunità affinché la Bibbia diventi una compagna di vita, un riferimento. Dovremmo leggere, leggere e leggere perché è il primo step per una comprensione, un rinnovamento personale».