«Cresca la nostra fraternità» Don Claudio in tutte le parrocchie
La lettera con cui il vescovo indice la sua prima Visita pastorale a partire dal 19 ottobre. Un incontro con tutte le comunità della diocesi, che raggiungerà privilegiando omogeneità territoriale, appartenenza a un unico comune e collaborazioni pastorali in atto.
Carissime comunità parrocchiali, carissimi fratelli e sorelle,
nel mio primo saluto, il giorno dell’ingresso a Padova, nell’ottobre 2015, vi chiedevo: «come state?»
Questa espressione, di fatto quotidiana e immediata, intendeva comunicarvi fin da subito un desiderio di familiarità.
In questi mesi, davvero intensi, ho avuto modo di iniziare a conoscere la ricchezza e la bellezza della nostra Diocesi.
Nel primo anno ho visitato nelle loro case e incontrato personalmente tutti i preti e contemporaneamente ho aperto dei “processi” ecclesiali, a cui possiamo dare dei nomi ben precisi: i "Cantieri di carità e giustizia”; la riflessione sulle nostre parrocchie; il Sinodo dei giovani. Ho intravisto tanti doni e generosità, tanta grazia e tanti cammini, tanta creatività e tante esistenze modellate dal Vangelo e questo mi rende ancora più onorato di poter essere al vostro servizio, come Vescovo e pastore di questo popolo santo di Dio.
Ci siamo già incontrati in molte delle nostre parrocchie, condividendo l’ascolto della Parola, la celebrazione eucaristica e altri rilevanti momenti ai quali mi avete invitato o in occasioni in cui ho avvertito l’urgenza di esservi particolarmente vicino.
Penso sia davvero opportuno, ora, accrescere questa nostra conoscenza e fraternità nel Signore, incontrando ogni singola parrocchia della nostra ampia e diversificata Diocesi.
Pertanto indico la mia prima Visita Pastorale alla Diocesi di Padova, a partire dal 19 ottobre 2018.
Vengo per fermarmi e per stare in mezzo a voi con i sentimenti di un figlio, di un fratello e di un padre. Vorrei, pertanto, dare alla mia prima Visita la tonalità della ferialità e della quotidianità, che include anche la gioia e la festa del vederci, in un’occasione certamente speciale e unica. Continueremo quel dialogo avviato all’inizio del mio ministero con le parole «come state?», rendendolo più profondo e concreto. Profondità che attingiamo direttamente da Gesù, il Vivente, e concretezza che traduciamo nel crescere insieme, coltivando stima e comunione.
La Visita Pastorale, mio preciso compito di Vescovo, stabilito anche dal Codice di diritto canonico (cann. 396-398) avverrà per gruppi di parrocchie secondo questi tre semplici criteri: l’omogeneità territoriale; l’appartenenza amministrativa-comunale; eventuali collaborazioni pastorali già in atto. Dedicherò comunque tempo e ascolto precisi a ogni singola parrocchia e celebrerò l’Eucaristia festiva in ogni comunità.
La Visita sarà l’occasione per confermarci nella fede, per valorizzare tutto il bene presente nelle nostre parrocchie e per rilanciare anche alcune scelte che avvertiamo prioritarie in questo tempo di grandi trasformazioni.
Nei prossimi mesi, con l’ausilio dei miei collaboratori, sarà avviato il cammino di preparazione nei primi gruppi di parrocchie che riceveranno la Visita e, successivamente, la comunicazione del mio passaggio sarà data con buon anticipo.
Aggiungo a queste brevi righe anche alcuni fogli che esplicitano meglio atteggiamenti, senso e modalità della Visita. Le modalità saranno stabilite con originalità e creatività di volta in volta, secondo le esigenze di ogni gruppo di parrocchie.
Vi scrivo subito dopo il tempo di Pasqua, che illumina ogni giorno di speranza perché il Risorto è l’orizzonte compiuto che segna tutta la nostra esistenza. I Vangeli spesso ci ricordano che Gesù «stette in mezzo», portando la sua parola mite – «pace» – e infondendo il suo respiro, capace di rinnovare ogni cosa.
Con questo augurio vi saluto: Gesù risorto è in mezzo a noi, ispirandoci e ricreandoci con il suo Spirito buono e gentile.
A presto!
+ Claudio, vescovo
Padova, 18 giugno 2018
Festa di San Gregorio Barbarigo