Chiese del Nordest in dialogo sul tema delle migrazioni. Necessari nuovi passi in avanti
Chiese del Nordest In dialogo sul tema delle migrazioni, fenomeno che richiede ripensamenti, scelte “profetiche” e unione tra comunità ecclesiali e civili
Migrazioni e migranti come fenomeno epocale e incontro di persone e popoli: è stato questo il tema nella “due giorni” di confronto e approfondimento che ha impegnato i vescovi del Triveneto lo scorso 9 gennaio, insieme a tre rappresentanti di ciascuna Diocesi della Regione – sacerdoti, diaconi e fedeli laici – riunitisi a Cavallino (Venezia) presso la Casa diocesana di spiritualità S. Maria Assunta. Tra gli interventi, quello del vescovo di Trieste, mons. Enrico Trevisi: «Dalla paura si può passare a un ripensamento della propria identità, da raccontare e testimoniare allo straniero che arriva – ha sottolineato – Allo straniero va raccontato e testimoniato il Paese in cui si trova con i suoi valori condivisi». Stefano Allievi, sociologo dell’Università di Padova, ha indicato alcune linee che dovrebbero essere perseguite per affrontare seriamente la questione: «O sapremo ricreare canali di immigrazione regolare, che oggi non esistono più, o continueremo a nuotare nel mare dei problemi dell’immigrazione irregolare. L’accoglienza va governata, ci vogliono politiche di integrazione: dall’imparare la lingua all’inserimento nel tessuto culturale di un Paese, dal fornire strumenti all’offrire riconoscimenti importanti anche sul piano simbolico (ad esempio la cittadinanza alle seconde generazioni) e bisogna essere disposti a spendere risorse per questo». Mons. Domenico Mogavero, vescovo emerito di Mazara del Vallo, Diocesi siciliana che ha guidato per oltre quindici anni, ha indicato alcune possibili linee pastorali: creare occasioni di carità solidale e di “ecumenismo della carità”, favorire l’inserimento e la partecipazione di persone e famiglie migranti cattoliche nelle comunità, purificare il linguaggio e avere il coraggio di alcune scelte profetiche. L’intervento conclusivo è stato di mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso e delegato per la Pastorale sociale del Triveneto: «Vale la pena affrontare le paure e le sfide con il metodo e lo stile di chi accende delle luci per cominciare a togliere qualche paura, di chi sa perseguire l’inclusività e la compassione, la capacità di incontrare le persone e condividere le esperienze. Siamo convinti che tale fenomeno abbia un forte potenziale ri-generativo per le nostre comunità»