Arino. La fraternità difficile. Torna la proposta "Duc in altum"

Arino Torna “Duc in altum”, la proposta condivisa da Arino solidale e parrocchia. È questo il tema scelto per l’edizione 2024 a cui parteciperanno, da venerdì 19: Alessandra Buccolieri, Piero Stefani, Pietro Mariani Cerati e Vito Alfieri Fontana. La Bibbia fa da spunto a ogni incontro

Arino. La fraternità difficile. Torna la proposta "Duc in altum"

“Duc in altum” significa prendi il largo, ma anche eleva il tuo spirito fino a raggiungere la profondità delle cose. È questo il percorso che, da una ventina d’anni, la cooperativa Arino Solidale, in collaborazione con la parrocchia di Arino e le Acli, propone a chi ha il desiderio di confrontarsi su tematiche importanti, a metà tra il mondo teologico e la quotidianità. L’idea – nata al tempo in cui don Franco Marin era parroco della vicina Cazzago – ha incontrato fin dall’inizio il favore delle persone, che hanno apprezzato l’opportunità di un dialogo aperto e costruttivo e la possibilità di ascoltare alcuni esperti, e così il “testimone” dal punto di vista ecclesiale è divenuto don Sergio D’Adam, parroco di Arino. La proposta di quest’anno riguarda la “Fraternità difficile”, con evidenti riferimenti alla difficoltà di far dialogare culture geograficamente vicine ma ideologicamente lontane, e di trovare un clima di pace al di là delle contingenze storiche. «Lo schema degli incontri è sempre lo stesso – spiegano gli organizzatori – Gli appuntamenti si aprono con uno spunto iniziale di carattere biblico, seguito dagli interventi degli esperti». Si inizia il 19 gennaio con l’intervento della teologa Alessandra Buccolieri su “Fraternità: il dovere di sperare per tutti. Teologia e spiritualità biblica della fraternità”. Il 2 febbraio, Piero Stefani – già presidente del Segretariato attività ecumeniche – parlerà di “Ebraismo, sionismo e mondo arabo. Ci sarà mai la pace in medio oriente?”. Il 16 febbraio, Pietro Mariani Cerati si interrogherà sulla possibilità di “Lavorare per la pace in tempo di guerra. L’esperienza di Neve Shalom, Wahat as-Salam”. Infine, il 1° marzo si concluderà con un messaggio di speranza che giungerà da Vito Alfieri Fontana: “Ero l’uomo della guerra... La mia vita da fabbricante di armi a sminatore”. «Riteniamo che per la nostra cultura e, in particolare, per noi cristiani, sia necessario uscire dallo stato di minorità nel quale ci siamo posti e cercare un dialogo attraverso il quale dare un messaggio di speranza al mondo, affinché le notizie di guerra, i conflitti tra i popoli e le grandi tragedie dell’umanità non diventino notizie sui giornali alle quali siamo assuefatti, ma continuino a scandalizzarci e facciano nascere in noi il desiderio di dare il nostro contributo per il cambiamento». Gli incontri si terranno nel centro comunitario parrocchiale di Arino dalle 20.45. Informazioni: prendiillargo@ arinosolidale.org (C. G)

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