Abano, la 3a e 4a superiore camminano con Francesco
Il grest ha coinvolto ragazzi, giovani, e adulti
Dopo la forzata inattività estiva dello scorso anno, la parrocchia di Abano è tornata a pullulare di ragazzi e giovani che hanno risposto con entusiasmo sia alla proposta del grest, sia ai campiscuola per gli 11-18enni. In particolare, il campo pensato per i giovani di terza e quarta superiore – dal 9 al 13 agosto – si differenzia dagli altri per il suo programma semi itinerante: il percorso, da Spoleto ad Assisi, toccando Spello e Foligno, prevede due giorni e mezzo di cammino sulle tracce di san Francesco. «È un percorso vocazionale, metafora del cammino di crescita che ciascuno è chiamato a compiere – spiega don Stefano Gui, il vicario parrocchiale – Tuttavia, raggiungere la meta significa anche ripartire, tornare a casa per rimettersi in gioco più maturi e consapevoli di prima, grazie alle nuove scoperte che ci hanno arricchito».
Un aspetto fondamentale dei campiscuola è la possibilità di reinventare i gesti della quotidianità ai quali il lungo periodo di isolamento ci aveva disabituati. «Osservare questi giovani vivere l’uno accanto all’altro per un’intera settimana, ci permette di cogliere le loro fragilità, che emergono nella fatica di ricostruire le relazioni coi pari. C’è chi, nei mesi passati, ha potuto mantenere le proprie relazioni grazie a svariati interessi e a una rete sociale efficace; e chi ha sofferto una condizione di isolamento che lo ha reso più fragile e vulnerabile. Il nostro obiettivo è di dedicare un’attenzione diversa a ciascuno, rispondendo ai suoi bisogni».
In attesa dei campiscuola, venerdì 16 luglio, dalle 21, si fa festa e si ringraziano quanti hanno reso possibile il grest. Nel corso della serata viene presentato il frutto dei laboratori manuali (origami, murales, decoupage, braccialetti) e viene premiata la squadra vincitrice.
120 gli animatori impegnati a turno nelle tre settimane, affiancati da una quindicina di educatori maggiorenni; 120 i bambini della scuola primaria impegnati al mattino; 60 i ragazzi delle medie il pomeriggio; una quindicina di genitori che si sono occupati degli aspetti pratici.
«È bello constatare come gli adolescenti, sui quali a volte si scommette poco, siano capaci di mettersi al servizio del prossimo e di lavorare con grande impegno», osserva don Stefano Gui.
Il tema stesso di quest’anno, “Le follie dell’imperatore”, si ispirava all’apertura verso l’altro. «L’obiettivo del grest era questo: imparare un nuovo “ritmo” di vita, fatto di apertura e condivisione».