Luoghi delle cerimonie top secret. Mons. Ryabukha (Donetsk): “Giubileo per noi è la fine di questo sterminio umano”

Mons. Maksym Ryabukha (vescovo di Donetsk): “Il grande Giubileo della speranza è un segno della presenza di Dio nei passi della vita del suo popolo. Dio è con noi. Lo si coglie stando a fianco delle persone, sentendo la gioia profonda dei loro cuori, la capacità di meravigliarsi della vita nonostante sia stata profondamente ferita dalla guerra, di sognare un futuro nonostante le incertezze del presente, di compiere passi in avanti anche se sembrano montagne, ma soprattutto di condividere ciò che si ha, di voler bene, aiutare gli altri. Sono i piccoli gesti che mostrano la grande realtà del Divino mezzo a noi”.  

Luoghi delle cerimonie top secret. Mons. Ryabukha (Donetsk): “Giubileo per noi è la fine di questo sterminio umano”

Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo dall’inizio dell’aggressione russa su vasta scala, i luoghi di tutte le cerimonie natalizie e giubilari sono stati altamente top secret. “Non so cosa si potrà scrivere in anticipo”, mette subito in chiaro mons. Maksym Ryabukha, neo-vescovo dell’esarcato greco-cattolico di Donetsk. E spiega: “per noi c’è sempre il rischio dei bombardamenti diretti quando si ha qualche notizia anticipata dei luoghi in cui sono in presenza molte persone”.

Ma lei dove vorrebbe vivere l’apertura dell’Anno Santo?

Spero tanto di poter vivere l’apertura dell’anno giubilare in una città che si chiama Kramatorsk, una città in periferia che oggi nella regione di Donetsk è diventata luogo simbolo di resistenza, luogo anche di speranza della vittoria del bene sul male. Vorrei tanto essere il più vicino possibile al nostro popolo, un popolo di Dio che sta cercando la speranza in questo mondo di grandissima insicurezza.

Che cosa significa per il popolo ucraino questo grande Giubileo?

Significa proprio quello che il Santo Padre intende e cioè riscoprire la speranza della vita donata da Dio. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? Significa ritrovare quella speranza che è sempre custodita in fondo ai nostri cuori anche se spesso l’abbiamo persa o dimenticata. Significa ricordarci che la disperazione non ha posto nella nostra vita. Significa sapere che chi vive con Cristo, da Cristo riceverà anche la forza di resistere di fronte al male, certi che qualsiasi resistenza con Lui diventa anche vittoria del bene sul male. Vittoria dell’amore sul peccato e vittoria della vita sulla morte.

Quali volti le vengono in mente, pensando a questo grande Giubileo?

Sicuramente i tanti volti delle persone che ho conosciuto e che sono segni dell’amore di Dio che è impresso nel cuore dell’uomo. Il grande Giubileo della speranza è anche un segno della presenza di Dio nei passi della vita del suo popolo. Dio è con noi. Lo si coglie proprio stando a fianco delle persone, sentendo la gioia profonda dei loro cuori, la capacità di meravigliarsi della vita nonostante sia stata profondamente ferita dalla guerra, di sognare un futuro nonostante le incertezze del presente, di compiere passi in avanti anche se sembrano montagne, ma soprattutto di condividere ciò che si ha, di voler bene, aiutare gli altri. Sono i piccoli gesti che mostrano la grande realtà del Divino mezzo a noi.

Il Giubileo è anche liberazione dei prigionieri. Che cosa le viene in mente?

Sì, è vero. Il Giubileo è anche la fine di tutto il dolore. E il pensiero oggi non può non andare alla liberazione di tutti i prigionieri. Ma, aggiungerei, va anche alla fine di questo sterminio umano.

Che messaggio vorrebbe dare dalla martoriata Ucraina alla Chiesa universale unita nell’apertura in tutto il mondo dell’anno giubilare?

Che possiamo ritrovare Cristo, che possiamo ritrovare Dio nella nostra vita, perché quando Dio ritorna a essere a fianco all’uomo, il male non ha più posto. Io credo che la fine della guerra sarà possibile quando tutti noi, come umanità, ritroveremo il coraggio di volgere il nostro sguardo verso Dio, di ritrovare i suoi occhi, di risentire la sua voce. Crederci profondamente e in pienezza che Dio ci ama, e creandoci ha già sognato per noi il paradiso. Ma in paradiso non puoi andare se provi un sentimento di male verso qualcuno. E il paradiso è anche il luogo in cui vorresti trovare tutte le persone buone e brave a cui vuoi bene e che Dio ti ha messo accanto nella nostra vita.

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Fonte: Sir