Francia: è boom di richiesta di battesimi tra gli adulti. A Pasqua oltre 17.800, con un aumento del 45% rispetto al 2024
Quest’anno, in Francia, nella notte di Pasqua, saranno battezzati più di 10.000 adulti (10.384) e più di 7.400 adolescenti dagli 11 ai 17 anni.

Questo porta il numero totale di catecumeni che riceveranno il battesimo in Francia quest’anno a oltre 17.800, con un aumento del 45% per gli adulti rispetto al 2024. “Questi risultati, che superano ulteriormente le cifre record raccolte lo scorso anno, sono i più alti mai registrati”, scrive la Conferenza episcopale francese in un comunicato diffuso subito dopo la conferenza stampa di presentazione dei dati che si è tenuta oggi a Parigi nella sede della Cef. E di risultato assolutamente inatteso”, parla anche mons. Oliver Leborgne, vescovo di Arras a cui la Conferenza episcopale ha affidato il compito di interpretare i dati in un video a corredo dell’indagine. Si conferma e si rafforza anche in modo molto significativo una tendenza già notata nello studio dell’anno scorso: la crescente, e ormai maggioritaria, quota di giovani tra tutti i catecumeni. La fascia dei 18-25 anni, composta da studenti e “giovani professionisti”, rappresenta ormai il 42% dei catecumeni, superando così la fascia dei 26-40 anni, che finora rappresentava il target storico dei catecumeni adulti. Anche quest’anno è aumentato notevolmente il numero dei catecumeni adolescenti. Osserviamo un aumento del 33% per le diocesi per le quali si dispongono di dati relativi ai due anni consecutivi 2024 e 2025.
Da notare parallelamente alla crescita dei catecumeni, dal 2022 le diocesi registrano un incremento consistente dei “cresimandi” adulti, cioè coloro che hanno ricevuto il battesimo durante l’infanzia e che, dopo aver cessato di praticare per diversi motivi, soprattutto durante l’adolescenza, da adulti tornano nella Chiesa per approfondire la loro fede. Nel 2024, più di 9.000 adulti hanno ricevuto il sacramento della cresima a Pentecoste (la festa in cui nella Chiesa cattolica si svolgono le cresime degli adulti, cinquanta giorni dopo Pasqua), il doppio rispetto a due anni fa (ovvero 2024 rispetto al 2022).
“C’è qualcosa che ci supera, che ci sorprende e ci rende felici”, commenta il vescovo di Arras. “Abbiamo cercato di lavorare, di preparare il terreno, ma ci rendiamo conto che ciò che succede, non ha a che fare con i nostri progetti”. E’ piuttosto, “come se il Signore prendesse la parola”. Dietro la scelta del battesimo o della cresima – prosegue il vescovo – si scorgono almeno tre “domande”. La maggioranza delle persone che si riavvicinano alla Chiesa attraverso questi sacramenti, provengono da vite “capovolte, movimentate, a volte ferite” ed hanno fatto esperienza di “salvezza e guarigione”. C’è poi anche “una ricerca di senso” che una società priva di riferimenti, difficilmente riesce a soddisfare. Infine, soprattutto tra i giovani, c’è la ricerca di un qualcosa che possa aiutare a vivere nel mondo. Dietro comunque ogni storia, conclude il vescovo, “è il Signore che prende la Parola”. “E’ Lui che attrae a sé, tocca i cuori e si rivela”, incalza mons. Olivier de Germay, arcivescovo di Lione. E aggiunge: “La grande sfida che ci attende ora è come renderli discepoli. Non si tratta solo di immaginare delle ricette per “conservarli” dopo il battesimo. Saranno le nostre comunità parrocchiali a dover prendere coscienza di questa missione collettiva e mettere in atto percorsi, sia prima che dopo il battesimo”.