Chiesa e pastorale digitale. Un cambiamento d’epoca
Un testo che introduce gli operatori pastorali nel cambiamento d’epoca evidenziato da Francesco, al cui cuore c’è la “galassia digitale” e in particolar modo la cosiddetta “intelligenza artificiale”. Si potrebbe riassumere così "Chiesa e pastorale digitale. In uscita verso una società 5.0", il libro scritto da Ammendolia Fortunato e Riccardo Petricca che esamina con attenzione e in modo particolare il digital papacy di Francesco
Un testo che introduce gli operatori pastorali nel cambiamento d’epoca evidenziato da Francesco, al cui cuore c’è la “galassia digitale” e in particolar modo la cosiddetta “intelligenza artificiale”. Si potrebbe riassumere così Chiesa e pastorale digitale. In uscita verso una società 5.0, il libro scritto da Ammendolia Fortunato e Riccardo Petricca che esamina con attenzione e in modo particolare il digital papacy di Francesco.
Gli autori del testo, nel proporre una definizione di pastorale digitale affermano: “La pastorale digitale non può ridursi a trattare di comunicazione digitalmente mediata; si tratta piuttosto di processi da attivare – una sorta di respiro – per permettere alla pastorale ordinaria di farsi attenta in modo opportuno al mondo digitale, in un contesto di vita onlife, dove per l’appunto è venuto meno il confine tra mondo fisico e digitale, tra offline e online. Anche le questioni relative all’Intelligenza artificiale la interpellano. Lo scenario, infatti, è sempre più quello di una tecnica che è ambiente. Un ambiente in cui esprimere senso”.
Il testo, sui fronti della riflessione e della prassi, si apre al pensiero di studiosi, ma anche di vescovi e presbiteri. In particolare, con il vescovo Gerardo Antonazzo, ragionando sulla pastorale digitale, si giunge a ritrovare in Mt 13,51-52 un’icona biblica per la stessa. Tra le affermazioni di Antonazzo, la seguente: “Mi piace pensare che la pastorale digitale sia una straordinaria opportunità per porgere la novità della fede con modalità discepolari nuove, capaci di risignificare nella vita del credente in modo nuovo l’annuncio antico del Vangelo”.
Anche mons. Domenico Sigalini, presidente del Centro di Orientamento pastorale (Cop), ha fin dall’inizio appoggiato e sostenuto il lavoro di Ammendolia che, dal 2013, promuove e studia progetti di pastorale digitale nell’ambito di accordi quadri con diocesi e università. La riflessione del COP in questi ultimi anni, in modo particolare nella rivista Orientamenti pastorali, ha infatti posto attenzione a questa questione che non è di carattere marginale. In modo particolare, ci si è soffermati sull’ascolto della Rete quale primo passo per una pastorale “onlife”, proprio a partire da quelle prassi che hanno preso forma nel tempo dei lockdown da Coronavirus. Più recentemente, a proposito di approfondimenti sul cambiamento dell’uomo in quest’epoca di iperconnessione – il sé, gli altri, la metafisica, l’agire indipendente –, trattando di coscienza morale ci si è posti un primo interrogativo sulla “coscienza” dell’intelligenza artificiale. È questo il solco nel quale si può collocare la pubblicazione di Ammendolia e Petricca. Con il loro testo, con passione e precisione di linguaggio, prendono per mano il lettore, aprendo al discernimento sia personale sia comunitario. Quella sapienza del cuore, auspicata da Francesco nel messaggio per la 58a Giornata mondiale per le comunicazioni sociali, costituisce il leit motif del testo di Ammendolia e Petricca, dove non solo la comunicazione, ma la tecnologia tutta è orientata a una vita più piena della persona umana.
Non c’è modo migliore per studiare i nuovi fenomeni, se non attraverso la conoscenza e l’approfondimento.
Redazione (*)
(*) in collaborazione con Fortunato Ammendolia