Le opere d'arte di Carrara Santo Stefano
Le opere d'arte di Carrara Santo Stefano
La parrocchiale, già antica chiesa abbaziale, di Carrara Santo Stefano, ospita il monumento sepolcrale di Marsilio II (nella foto), signore di Padova dal 1324 al 1328 e dal 1337 al 1338. Realizzata nel decennio 1338-1349, l’arca porta la firma di Andriolo de’ Santi, uno degli scultori più noti nella Padova del Trecento, famoso per aver creato gli apparati decorativi e scultorei di gran parte delle cappelle nobiliari cittadine. Scolpito in marmo bianco e arricchito da dorature, di cui sono visibili ancora tracce originarie, il monumento presenta al centro la Vergine con Gesù Bambino circondata da un santo recante un cartiglio, identificabile forse con san Benedetto, nel cui giorno Marsilio morì, o san Giovanni, e sant’Antonio di Padova che lo presenta alla Vergine. La chiesa conserva inoltre importanti testimonianze artistiche altomedioevali come due mosaici riferibili al secondo quarto dell’anno mille, frammenti di quella che doveva essere una vasta pavimentazione in opus sectile realizzata da maestranze locali. Venuti alla luce in occasione dei restauri del 1894-1895, raffigurano una croce fogliata e animali portatori di messaggi simbolici che si riferiscono alla lotta tra bene e male: l’aquila vittoriosa sul corvo, il combattimento tra cerbiatto e serpente, il lupo sconfitto. Notevole dal punto di vista artistico e di grande impatto emotivo, sull’esempio dei vesperbild nordici, è la Pietà (nella foto a pagina 190), in cui il corpo senza vita di Gesù è faticosamente sorretto dalla Madonna e da San Giovanni. È opera in terracotta policroma firmata da Andrea Briosco detto il Riccio, artista allievo di Donatello che, assieme a Bartolomeo Bellano, fu tra i migliori bronzisti veneti del primo Cinquecento