Diverse le iniziative proposte dalle comunità parrocchiali della diocesi per la terza domenica di Avvento. A fare da filo conduttore è il tema della carità e la volontà di sensibilizzare la comunità su un ambito così delicato, proponendo azioni concrete o momenti di riflessione, coinvolgendo tutte le fasce d'età.
È del 1378 la chiesa di San Marco evangelista di Canove, costruita dagli stessi abitanti della frazione e da quelli di Roana, lontani dalla parrocchiale di Rotzo alla quale facevano riferimento. Canove nel maggio 1916 fu rasa al suolo: la nuova chiesa ricostruita sul disegno della precedente fu inaugurata nel 1927 e nel 1929 fu aggiunto il campanile, il più alto dell’Altopiano.
È firmata dal pittore bassanese Antonio Scajaro, che la dipinse nel 1626, la pala d’altare del presbiterio della parrocchiale di Canove raffigurante la Trinità con san Marco evangelista e san Giovanni battista. Appartiene alla prima metà del Settecento la tela di ambito veneto con la Natività di Gesù, in cui alle spalle della Madonna è visibile sant’Antonio di Padova.
I servizi della Difesa
È ripartito a villa Tabor il percorso per i giovanissimi che l'unità pastorale propone da quattro anni. Tra i temi trattati la condivisione e la disabilità, per comprendere come «ogni forma di diversità sia fonte di ricchezza». Oltre agli incontri quindicinali, anche momenti di preghiera la presenza ad eventi importanti come le giornate dedicate ai giovani organizzate dai salesiani a Jesolo.
Nell’ambito della “Giornata della memoria” che ricorda la liberazione del campo di Auschwitz, Padova propone a palazzo Moroni fino al 7 febbraio due mostre fotografiche e documentarie e un’esposizione artistica.
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Ogni domenica ad Asiago vengono distribuite 4.000 particole, in 200 in media partecipano alle messe feriali alle 8.30 e alle 18 e un sacerdote confessa almeno tre ore al giorno. Una sfida per le comunità cristiane chiamate durante l'estate a ripensare la propria pastorale. Nel segno dell'accoglienza.
A più di tre anni dalla loro unione, le comunità di Canove, Cesuna e Tresché Conca hanno visto crescere i rapporti reciproci e la collaboprazione. Ora sentono di dover essere lievito e voce sul territorio: il consiglio dell’unità pastorale è impegnato su questo fronte.