Le opere d'arte di Arzerello
Il Cristo venerato nel santuario a lui dedicato è una statua lignea policroma collocabile tra la fine del 15° e l’inizio del 16° secolo, attribuita ad allievi di Donatello anche se non si può escludere una realizzazione in ambito nordico, tedesco o austriaco.
Tra le opere meglio conservate nella parrocchiale di Santa Maria dolente di Arzerello si distingue un dipinto a olio con Gesù risorto, opera novecentesca firmata da Augusto Manfrin.
Il Cristo venerato nel santuario a lui dedicato è una statua lignea policroma collocabile tra la fine del 15° e l’inizio del 16° secolo, attribuita ad allievi di Donatello anche se non si può escludere una realizzazione in ambito nordico, tedesco o austriaco.
È conservato nella navata destra del santuario, all’interno di una teca vetrata secentesca in legno dipinto in rosso e oro, la cui cornice reca scolpiti i simboli del martirio.
Lo spazio absidale che ospita la scultura è affrescato con Storie della passione di Gesù e Vita della Vergine realizzate dal maestro tedesco Michael Ritter nel 1676.
Tra gli affreschi della quarta campata, nella navata destra, è da segnalare la Flagellazione di Cristo, attribuito a Giuseppe Angeli, allievo di Tiepolo.