«Con giovani e malati scopro Dio ogni giorno»

Padre Paolo Gurini, camilliano, 45 anni, 26 di professione religiosa. Da nove anni è a Padova, dove si occupa della pastorale giovanile nella parrocchia – appunto – di San Camillo de’ Lellis e in ospedale del sostegno spirituale ai malati presenti nei reparti di chirurgia e pneumologia.

«Con giovani e malati scopro Dio ogni giorno»

Vangelo, profezia, speranza. Sono queste le parole che caratterizzano la riflessione e lo spirito che sta guidando l’anno 2015, dedicato da papa Francesco alla vita consacrata.
In questo tempo, uomini e donne, giovani e meno, in tutto il mondo, stanno verificando il senso della propria vocazione e, chiamati a un confronto con le domande dell’oggi, cercano anche di capire e individuare le nuove strade da intraprendere e su cui camminare. Sono le religiose e i religiosi che quotidianamente, spesso nel nascondimento pressoché totale, sostengono le nostre comunità, si mettono a fianco di giovani, anziani, bambini, ammalati, persone in difficoltà, per condividere tratti di cammino, testimoniando Gesù Cristo.

Come padre Paolo Gurini, camilliano, 45 anni, 26 di professione religiosa. Da nove anni è a Padova, dove si occupa della pastorale giovanile nella parrocchia – appunto – di San Camillo de’ Lellis e in ospedale del sostegno spirituale ai malati presenti nei reparti di chirurgia e pneumologia.
«Il nostro essere religiosi – afferma – è tutto da scoprire! La vita consacrata è una forma di vita che il Signore ha voluto, è un bel segno per la chiesa. E quest’anno sarà l’occasione per riscoprirla e ritornare alle nostre origini, mettendo a fuoco la nostra identità, facendoci forti della scelta iniziale».
E per padre Paolo la figura di san Camillo è stata fondamentale. «Mi ha aiutato a riflettere sulle storie di dolore – sottolinea – e da allora malati e giovani mi offrono la possibilità di vivere la mia vita come servizio. E di riscoprire ogni giorno come il tesoro più grande sia il Signore che mi ha cambiato e continua a cambiarmi».

Ogni giorno padre Paolo scopre la vita accanto a chi soffre e a chi è in ricerca
«Mi metto accanto a ogni persona che incontro. Condivido l’esperienza di vita e lascio che lo Spirito lavori. Spero di infondere speranza, scegliendo di fare un pezzo di strada assieme alle persone che incontro e lasciando che, tra una parola e l’altra, lo Spirito si faccia largo».
Il camilliano è anche impegnato sul fronte dell’animazione vocazionale e dal 6 all’8 marzo sarà presente a Verona, nella casa di formazione dell’ordine, per un weekend aperto ai giovani, tra cui anche un padovano.
«Il messaggio che voglio dare ai giovani è di ascoltare il vangelo e lasciarsi prendere, di fermarsi alla e sulla parola di Dio e darle fiducia. Quando ci si affida a Gesù e ci si lascia condurre da lui, si hanno sempre delle belle sorprese. Solo lui è capace di condurti su strade nuove e importanti che mai avresti pensato».

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