"Superare i campi rom", voto unanime del senato
È stata votata quasi all'unanimità la risoluzione della Commissione straordinaria diritti umani che chiede al governo misure urgenti per l’inclusione di rom, sinti e caminanti. Serra (M5S): «Faremo in modo di essere ascoltati. I soldi per creare abitazioni per queste persone ci sono».
Il governo adotti misure urgenti sull’inclusione di rom, sinti e caminanti, garantisca l’attuazione della Strategia nazionale, avvii un capillare programma di integrazione, superando definitivamente i campi rom a favore di soluzioni alloggiative stabili e sostenga le proposte di legge per il riconoscimento delle minoranze rom, sinte e caminanti nel nostro paese.
Sono queste le cinque richieste indirizzate al governo contenute nella risoluzione approvata dalla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del senato.
Risoluzione approvata quasi all’unanimità, spiega Manuela Serra, senatrice del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione. «Abbiamo avuto un buon riscontro in commissione – spiega Serra – La Lega ha votato contro e la collega Ivana Simeonim, ex Movimento 5 stelle (ora nel Misto), si è astenuta. Tutti gli altri hanno votato positivamente».
Il testo della risoluzione focalizza l’attenzione sulla situazione nella capitale, ricordando anche la visita a sorpresa di alcuni membri della Commissione in una struttura di accoglienza a Roma, il "Best House Rom", che accoglie circa 300 persone, di cui la metà trasferite dal villaggio della solidarietà di via della Cesarina. Una situazione che la senatrice Serra definisce «una tragedia che non dovrebbe esistere in una città moderna».
Ma in cima alle priorità della Commissione c’è il nodo della politica dei campi. «Abbiamo provato a capire come trovare una soluzione per il dramma dei campi rom perché è veramente una tragedia che si continui a finanziare tramite associazioni o cooperative che poi abbiamo visto con mafia capitale dove vanno a finire i soldi – spiega Serra – I soldi per creare delle abitazioni per queste persone ci sono».
Le richieste che la Commissione avanza al governo sono chiare
La prima chiede «misure urgenti ed efficaci nell’ambito delle politiche generali di inclusione sociale per il miglioramento delle condizioni di vita di rom, sinti e caminanti, tenendo fede agli obblighi e agli impegni internazionali assunti dall'Italia».
Seconda, tra le richieste quella di «garantire alla Strategia nazionale d'inclusione di rom, sinti e caminanti risorse finanziarie e strumenti adeguati per la sua effettiva attuazione».
Per la commissione, occorre inoltre «avviare un capillare ed efficace programma di integrazione delle comunità rom, sinti e caminanti italiane a partire dalla scolarizzazione dei minori e dalla programmazione di forme di inserimento al lavoro attraverso percorsi formativi e borse lavoro».
Quarta richiesta, non meno importante delle altre, quella di «superare definitivamente i campi come soluzione abitativa per le famiglie rom, sinti e caminanti nel nostro paese e a garantire, di concerto con gli enti locali, la progressiva dismissione dei campi autorizzati, prevedendo soluzioni alloggiative stabili come richiesto a livello europeo».
Infine la richiesta di «sostenere la discussione e l'approvazione in parlamento, in tempi brevi, delle proposte di legge per il riconoscimento, la tutela e la promozione sociale delle minoranze rom, sinte e caminanti nel nostro paese, anche attraverso la ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie».
Richieste, quelle della Commissione diritti umani, già avanzate più volte negli anni dalle associazioni che si occupano di diritti umani, ma che ad oggi sono rimaste inascoltate dai palazzi delle istituzioni.
Ora che è un organismo del parlamento a sottolineare l’urgenza di questi interventi, però, qualcosa potrebbe cambiare. «Faremo in modo che si tenga presente che c’è una risoluzione che è stata votata e battaglieremo su questo – promette Serra – Faremo in modo di essere ascoltati. La commissione speciale diritti umani non può legiferare o imporre, ma faremo in modo che il documento che abbiamo preparato possa essere sempre preso in considerazione».