Migranti, quattro comuni padovani uniti nell'accoglienza
L’accoglienza indiscriminata equivale all’indifferenza e non tutela il territorio. Ne sono convinti i sindaci Davide Gianella di Piove di Sacco, Sabrina Doni di Rubano, Enrico Rinuncini di Ponte San Nicolò e Riccardo Mortandello di Montegrotto Terme, che hanno deciso di aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) dando la disponibilità a inserire nel contesto locale una cinquantina di rifugiati e richiedenti asilo. Da gennaio, via alla rassegna "Oltre i confini" con il coinvolgimento di scuole, parrocchie e associazioni.
L’accoglienza indiscriminata equivale all’indifferenza e non tutela il territorio.
Ne sono convinti i sindaci Davide Gianella di Piove di Sacco, Sabrina Doni di Rubano, Enrico Rinuncini di Ponte San Nicolò e Riccardo Mortandello di Montegrotto Terme, che hanno deciso di aderire al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar).
«Abbiamo scelto di non subire un’accoglienza di primo livello decisa dai prefetti ma di gestire il fenomeno ed essere protagonisti di questa sfida – spiega Davide Gianella – È importante sottolineare che i comuni che aderiscono allo Sprar godono di una clausola di salvaguardia che li rende esenti dall'attivazione di ulteriori forme di accoglienza decise dai prefetti. E che l’adesione al progetto prevede la firma di un patto di accoglienza tra il singolo beneficiario, già titolare di una forma di protezione internazionale, e l’amministrazione, con la definizione puntuale dei tempi dell’accoglienza oltre che l’impegno di entrambe le parti a partecipare in maniera attiva al progetto».
Lo Sprar dei comuni padovani è stato promosso dal comune di Piove di Sacco col ministero dell’interno dopo un accordo di rete con i comuni di Rubano, Ponte San Nicolò e Bagnoli.
Quest’ultimo, per problemi interni, ha dovuto poi rinunciare e al suo posto sta subentrando Montegrotto. «Noi siamo un comune a vocazione turistico-termale – spiega il sindaco Riccardo Mortandello – Affrontare il fenomeno migratorio in modo non organizzato può rivelarsi penalizzante per l’appetibilità turistica e la sicurezza del nostro territorio. Come amministrazione abbiamo deciso di gestire in prima persona la situazione perché ci rendiamo conto che non possiamo impedire il fenomeno migratorio, ma possiamo gestirlo con delle regole che solo lo Sprar garantisce. In questo modo ci mettiamo al riparo da situazioni incontrollate e decise dall’alto».
Tra agosto e settembre alla rete dei comuni padovani sono stati affidati, dal servizio centrale, trentadue beneficiari dei cinquanta previsti.
9 sono stati assegnati al comune di Piove di Sacco, 7 a Ponte San Nicolò, 14 a Rubano. Provengono dall’Afghanistan, dalla Nigeria, dal Pakistan e dal Senegal.
Alcuni di loro si stanno inserendo grazie allo sport e alla partecipazione alle attività parrocchiali. Uno di loro ha una laurea in ingegneria, due si sono iscritti a scuola per conseguire la licenza media necessaria per prendere la patente di guida e altrettanti hanno lasciato il Veneto avendo trovato lavoro in altre regioni. Infatti, l’obiettivo principale dello Sprar è di garantire un percorso di accoglienza integrata, che prevede misure di orientamento legale, sociale e la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico grazie anche alle risorse del Fondo europeo per i richiedenti asilo.
Per facilitare l’integrazione e sensibilizzare i cittadini, la rete dei comuni padovani in collaborazione con la cooperativa Città So.la.re. (ente gestore capogruppo del progetto Sprar) propone dal prossimo gennaio la rassegna “Oltre i confini”
La rassegna è realizzata grazie al coinvolgimento delle scuole, delle parrocchie e delle associazioni del territorio. Mostre, documentari, laboratori di auto-narrazione e di conoscenza reciproca saranno ospitati dal 9 al 22 gennaio nel comune di Piove di Sacco; dal 30 gennaio al 12 febbraio a Ponte San Nicolò; dal 20 febbraio al 5 marzo a Rubano e dal 13 al 26 marzo a Montegrotto Terme.