Migranti, per i comuni “bonus” sociali e niente più bandi: così cambia lo Sprar
Le nuove modalità sono contenute nel decreto che andrà in conferenza unificata il prossimo 28 luglio. Si creerà un sistema di accreditamento permanente che evita il ricorso a bandi di gara biennali. Chi aderisce esentato dalla creazione sul territorio di grandi centri prefettizi.
Niente più bandi ma un sistema di accreditamento permanente a cui i comuni potranno aderire in ogni momento.
E in più agevolazioni, come un “bonus” da spendere sul sociale e la rassicurazione che laddove si partecipi a un progetto Sprar non si avranno grandi centri prefettizi sul territorio.
Il ministero semplifica il percorso di adesione all’accoglienza dei migranti attraverso i progetti Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiato): le nuove modalità di partecipazione sono contenute in un decreto che il prossimo 28 luglio arriverà in conferenza unificata Stato-Regioni, per poi essere firmato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Ad annunciarlo è stato il capo dipartimento Libertà civili e immigrazione, Mario Morcone, intervenendo a Roma alla presentazione del rapporto Annuale Sprar 2015.
“Il futuro dell’accoglienza in Italia è lo Sprar – sottolinea Morcone – stiamo cercando di spingere i comuni a partecipare facendo capire loro che questo è il sistema migliore per il territorio. La linea che terremo è che se si partecipa a questo tipo di accoglienza si è esentati dalla creazione sul territorio di centri di accoglienza temporanei. Non perché il Cas (centro accoglienza straordinaria, ndr) sia una punizione ma perché bisogna rispettare un criterio di equilibrio nei territori”.
Nello specifico, nel decreto che delinea il nuovo percorso di partecipazione, saltano le vecchie procedure che prevedevano bandi biennali per aderire allo Sprar.
D’ora in poi saranno valutati i singoli progetti di accoglienza, e se valutati positivamente, l’accreditamento sarà permanente: così un comune che entra nel sistema vi rimane e può decidere di aderire in qualsiasi momento. “Ovviamente – aggiunge Morcone – ci sarà un monitoraggio attento e continuo dei progetti”.
Inoltre, si sta lavorando per inserire nel testo del decreto due emendamenti per sostenere, anche economicamente, i sindaci che partecipano allo Sprar.
“Stiamo valutando la possibilità di creare incentivi, come un bonus da destinare al sociale ma anche per avere personale qualificato sull’accoglienza – aggiunge il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione – Questo tipo di percorso incontra sulla sua strada il ministero dell’Economia e della Finanza ma è una strada che ci impegniamo a percorrere fino alla fine. Questo decreto è importante – aggiunge – ci consentirà di abbandonare un sistema obsoleto fatto di gare a ripetizione e che ha tenuto in affanno il sistema finora”.
Parallelamente, ha aggiunto Morcone, si sta pianificando anche una riforma delle commissioni che devono valutare le domande di asilo.
"Saranno inserite persone qualificate, che hanno fatto formazione su questi temi – spiega – Vogliamo essere più europei in questo, e cercheremo di chiudere questa partita in sei mesi”.