La scomparsa di Fabrizio Panozzo
È mancato lo scorso primo gennaio Fabrizio Panozzo, 48 anni, residente a Padova e originario di Thiene, cooperatore sociale, presidente della cooperativa sociale Il Portico di Padova (una delle cinque realtà di Gruppo Polis) e presidente di Federsolidarietà Padova.
Da poco meno di un anno lottava contro la sua malattia, pur avendo mantenuto fino agli ultimi giorni la volontà di seguire da vicino i progetti in cui era impegnato attivamente, con la partecipazione e la passione che da sempre hanno contraddistinto il suo lavoro.
Dopo gli studi svolge il periodo di servizio civile come obiettore di coscienza presso le Cucine Popolari di Padova. Qui incontra don Giuseppe Maniero, che lo coinvolge nelle attività dell’associazione Fraternità e Servizio, fondatrice qualche anno prima della cooperativa sociale Polis Nova. Sempre più attivo nei progetti verso gli ultimi, costituisce con altri soci di Polis Nova una nuova cooperativa, destinata a offrire un’accoglienza residenziale a persone con disabilità e disagio psichiatrico: nasce così Il Portico, di cui è presidente e coordinatore fin dalla sua costituzione, nel 1994.
Vent’anni che lo hanno visto protagonista su diversi fronti: lo sviluppo della cooperativa, fino all’avvio di 8 strutture che oggi accolgono più di 60 persone; l’impegno in Confcooperative Federsolidarietà, nella quale ha ricoperto incarichi anche a livello nazionale e di cui era tuttora presidente provinciale e vicepresidente regionale; un ruolo di primo piano presso la Commissione Regionale Salute Mentale; il lavoro in parrocchia a Montà e la collaborazione con la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Padova.
Sempre appassionato e in prima linea, tanto da aver scelto di non costruire una famiglia propria e di vivere fino a pochissimi mesi fa in appartamenti affianco a giovani con disagio psichiatrico, Fabrizio incarnava il vero spirito dell’imprenditore sociale e i valori della dottrina sociale della Chiesa, di cui era promotore attivo.
Roberto Baldo, coordinatore Gruppo Polis, lo ricorda così: «Fabrizio era un amico, uno di noi, uno dei pilastri della costruzione delle nostre cooperative, un innovatore: ha saputo ideare proposte capaci di trasformare radicalmente e migliorare il rapporto tra pubblico e privato sociale in ambito disabilità e salute mentale, creando nuove e più efficaci modalità di lavoro. Attraverso la cooperativa Il Portico ha dato vita a nuovi modelli per rispondere ai bisogni sociali del territorio, divenendo un punto di riferimento regionale e nazionale nei tavoli di lavoro dedicati alla tematica della salute mentale».
Un pensiero arriva anche da Ugo Campagnaro, presidente Confcooperative Federsolidarietà Veneto e Confcooperative Padova: «Un amico, un collega prezioso, un punto di riferimento nei rapporti con le istituzioni, che ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo di nuove pratiche in ambito psichiatria e alla crescita del servizio civile nel nostro territorio. Una persona attenta ai bisogni del territorio e capace di coniugare efficienza e attenzione alla buona gestione economica, consapevole che i fondi destinati ai progetti appartenevano a tutta la comunità. Un uomo che – sostenuto da una forte fede – ha lavorato fino all’ultimo, con positività e costruttivi».