Verso le elezioni: pportatori sani di democrazia
Il mondo del volontariato, che ha la capacità di vedere prima i processi sociali e politici si sta impegnando per accompagnare le prossime elezioni con un percorso motivato, partecipativo e democratico.
Da qualche settimana mi giungono richieste di spiegazioni, in alcuni casi anche con una certa preoccupazione, riguardo al fatto che si sta notando un insolito attivismo di molte organizzazioni di volontariato e dello stesso Centro servizi volontariato di Padova su argomenti e questioni quali in particolare il tema volontariato e politica.
Certo è sicuro che non nascerà un partito del volontariato. Il periodo elettorale che stiamo vivendo e che coinvolgerà comunità piccole e grandi, impone al volontariato, che ha la grande fortuna di vedere cose che altri non vedono, di impegnarsi di più e di indicare strade e soluzioni per il benessere comune. Perciò parlare di politica, impegnarsi per dare indicazioni, incontrare i candidati non sono azioni a noi estranee e non siamo per questo né colti di sorpresa, né impauriti, né paralizzati.
Da anni, anche grazie al lucido pensiero di don Giovanni Nervo, di Luciano Tavazza e di Maria Eletta Martini, teorizziamo la centralità della soggettività politica del volontariato. Per questo ci impegniamo e ci impegneremo sempre di più nei prossimi mesi.
Ma cosa abbiamo già acquisito nel rapporto tra volontariato e politica?
Il volontariato moderno può essere un soggetto politico perché, a partire dall’esperienza di accoglienza e condivisione, avverte l’esigenza di orientare il cambiamento intorno ai valori della giustizia sociale, della pace e dell’ambiente.
Le politiche sociali hanno bisogno, per affermarsi, del contributo esperienziale e progettuale del volontariato. n La politica è un dovere di tutti. La Costituzione la pone come requisito di una cittadinanza matura a cui ognuno deve dare il proprio contributo.
Il rapporto con le istituzioni non può essere più mediato dagli “amici del volontariato”, ma deve prevedere un volontariato trasparente, progettuale e direttamente posto in relazione con i vari livelli istituzionali.
I partiti non sono tutta la politica, sono solo una parte di essa. I corpi intermedi ne sono protagonisti alla pari, seppure con funzioni e ambiti diversi di impegno. La strada nuova che abbiamo deciso di perseguire è la partecipazione autonoma che permette di adoperarci per fare in modo che, nei prossimi anni, rinasca un sistema istituzionale aperto e disponibile a un rapporto alla pari con i soggetti organizzati della società civile e un livello politico capace di avere soggetto politico-elettorale e politico-sociale che si confrontano alla pari e che concorrono, con le rispettive specificità, a rendere i poveri protagonisti e le politiche economiche rispettose e promotrici dei diritti di cittadinanza. Oggi occorre un supplemento di responsabilità e di rischio, ma il volontariato sta dando prova di maturità e autoprogettualità. Quindi nessuna preoccupazione: siamo solo dei piccoli portatori sani di democrazia.
Emanuele Alecci presidente del Csv di Padova