Vent’anni di storia tra passato e futuro
Era il settembre 1994 quando Valstagna, Oliero e Santissimo Sacramento diedero vita all'unità pastorale. Tra 2009 e 2013 si sono aggiunte Carpanè e Cismon. Le basi poggiano sulla liturgia, la formazione e la carità, ma si attende un futuro di laici responsabili della pastorale. Il 5 ottobre la messa con il vescovo.
Sulle acque del Brenta riverbera, vivissimo, il riflesso del passato, prossimo e remoto. Ma si affaccia, allo stesso tempo, la profezia di un futuro che non può più attendere e chiede spazi nuovi ed energie da investire. La foto-ricordo del ventennale dell’unità pastorale di Valstagna (festeggiato assieme alla vicina Arsiè lungo tutto il 2014) è proprio questa.
Domenica 5 ottobre alle 17, il vescovo Antonio arriverà in valle per la messa solenne a cui parteciperanno i fedeli e tutti i sacerdoti che si sono alternati in questi vent’anni; ebbene, in quel momento sarà fisicamente visibile uno dei laboratori ecclesiali per eccellenza della diocesi di Padova. Qui la sperimentazione tra realtà e scelte pastorali è tutt’altro che conclusa.
«La solidità della nostra unità pastorale non è in discussione – riflette il parroco moderatore don Patrizio Bortolini – e di questo dobbiamo ringraziare laici e sacerdoti che si sono impegnati dal lontano settembre 1994. È pur vero che qui la stessa realtà geografica e demografica hanno in qualche modo imposto l’unità pastorale. E l’ingresso di nuove parrocchie, Carpanè nel 2009 e Cismon nel 2013 (in aggiunta a Valstagna, Oliero e Santissimo Sacramento), hanno certamente “sconvolto” l’equilibrio, come l’arrivo di un figlio in famiglia, ma hanno consentito anche ai nuovi fratelli di iniziare una vita di fede di maggior qualità».
L'impegno condiviso in campo liturgico, catechistico, educativo e della carità
Un concetto evidente anzitutto in campo liturgico. Le principali celebrazioni, per esempio quelle del Triduo pasquale, sono unitarie, curate da animatori competenti e vissute nelle diverse chiese, a turno. L’ambito catechetico ed educativo è centralizzato da tempo a Carpanè e produce risultati importanti: un’Acr che interagisce con Campolongo e prospetta una bella collaborazione con l’unità pastorale nascente a sud, una cinquantina di giovanissimi attivi anche nelle attività del vicariato, una catechesi dal supporto logistico invidiabile: ogni venerdì e sabato mattina, quando si ritrovano medie ed elementari, due pulmini portano i ragazzi in parrocchia e poi a casa.
Dal 2 ottobre, tutti i giovedì del mese alle 20.45, partirà anche il terzo corso per operatori del centro d’ascolto vicariale Caritas che partirà durante l’anno con sedi a Valstagna e Arsiè.
Il ricordo di don Davide Paoletti
Il passato, ancora vivissimo, ha il volto di don Davide Paoletti. Un sacerdote indimenticabile sulle sponde del Brenta, fondatore dell’unità pastorale, scomparso esattamente dieci anni fa. Il suo ricordo si intreccia con il ventennale, al punto che dopo la messa del 5 ottobre di fronte alla chiesa di Valstagna verrà svelata una scultura in pietra, eseguita da Gianni Gnesotto, in suo onore.
Al sacerdote originario di Fonzaso sarà dedicata anche la serata di venerdì 26 alle 20.30 nel salone della scuola dell’infanzia, intitolata “raccontiamoci don Davide”. Interverranno due sacerdoti che hanno vissuto con lui a Valstagna, don Paolo De Zuani e don Massimo Valente, assieme a don Lorenzo Celi, che accanto a don Davide ha maturato la sua vocazione sacerdotale.
Le sfide dei prossimi anni
Il futuro che chiede di entrare si connota come essenzialità e formazione: «Tra vent’anni vedo la nostra unità pastorale ancor più concentrata sull’essenza della fede – riprende don Bortolini – Meno “cose” da fare (messe, sagre) e più condivisione e comunità. Sarà essenziale il ruolo di laici formati, capaci di prendersi la responsabilità anche di interi settori pastorali».