Un volume sulla storia della parrocchia di Taggì di Sopra
La 29a uscita della collana "Taggì di Sopra e la sua memoria" racconta la storia della parrocchia e, da Natale, è disponibile in chiesa. Il volume a cura di Gaetano Pertegato, Cristiana Turato e Lorenzo Allegro si concentra sui floridi e generosi anni Cinquanta.
Riportare alla luce persone e fatti di ieri per trarne spunti utili per l’oggi e il domani. È l’obiettivo della collana “Taggì di Sopra e la sua memoria”, il cui 29° volume, pubblicato in occasione dello scorso Natale, è disponibile nella chiesa della frazione di Villafranca Padovana. Ideata dal parrocchiano Bruno Bellato, l’iniziativa è portata avanti, al ritmo di due uscite all’anno, da un manipolo di appassionati – Gaetano Pertegato, Cristiana Turato e Lorenzo Allegro – che si sono equamente divisi i compiti di ricerca nella cronistoria parrocchiale, battitura e impaginazione.
La loro ultima fatica si concentra sugli anni Cinquanta e ha il merito di seguire per intero le vicende di chi ne fu protagonista. Si possono leggere le schede complete di tre sacerdoti nati a Taggì e ordinati in quel decennio: don Cipriano Rossi, padre Ernesto Berto e don Mario Zilio. Un capitolo a parte è per mons. Roberto Carniello, futuro vescovo di Volterra (nella foto). Ampio spazio, infine, è riservato ad Annibale Riello, il benefattore che donò alla parrocchia il terreno su cui, tra il 1953 e il 1956, sorse la scuola materna: pure di essa è narrata l’evoluzione fino all’ultimo ampliamento del 2003-04.
«Quest’ultimo fascicolo, al pari di quelli precedenti sulla chiesa, il campanile e il centenario delle campane, restituisce l’immagine di una comunità che, pur con i pochi mezzi allora disponibili in un piccolo paese di campagna, ha saputo fare molto» spiega Lorenzo Allegro, uno dei curatori della pubblicazione. Soprattutto, però, emergono le figure dei parroci che si sono avvicendati a Taggì di Sopra: «Sacerdoti con una grande capacità di avvicinare le persone e di stimolarne la generosità. In futuro vorremmo dedicare un volume a ciascuno di essi, come già fatto per don Ampelio Montemezzo, parroco proprio negli anni Cinquanta».
Il suo successore, don Francesco Vidale, dopo l’asilo fece costruire una sala teatro e il campo da calcio, preoccupato com’era per i ragazzi e il loro futuro. «Guidati da bravi preti, tanti parrocchiani hanno contribuito con le proprie mani a realizzare queste opere e ad animarle. Oggi, per vari motivi, le cose vanno diversamente, c’è meno disponibilità e devozione. Tuttavia credo che gli episodi e le persone che abbiamo riportato in luce dagli archivi debbano farci riflettere su quanto la nostra sia una comunità fortunata, un pregio di cui, forse, nella routine quotidiana non ci rendiamo conto fino in fondo. Ad esempio, nella scuola dell’infanzia ancora ci sono le suore, che danno una mano in altri servizi. E, sebbene dopo la cresima in molti si allontanino, per i ragazzi la parrocchia rimane un riferimento vivace».
I semi sono stati gettati in quegli anni Cinquanta minuziosamente ripercorsi nella recente pubblicazione che, nelle sue 32 pagine ricche di fotografie, non manca di ricordare, accanto ai fatti di vita parrocchiale, le principali vicende della vita civile di Taggì di Sopra, delle quali la cronistoria parrocchiale costituisce fonte privilegiata.