San Giuseppe festeggia l'80° anniversario riflettendo sul senso della paternità
Quest’anno nella parrocchia di San Giuseppe la ricorrenza patronale coincide con il significativo anniversario dell’ottantesimo di inaugurazione della chiesa. Celebrazioni semplici, incentrate intorno alla riflessione sul tema della paternità.
Quest’anno, nella parrocchia di San Giuseppe, la ricorrenza patronale coincide con il significativo anniversario dell’ottantesimo di inaugurazione della chiesa.
A questa concomitanza si aggiunge, per la comunità, un terzo motivo di lode. È infatti prossimo alla conclusione il processo rogatoriale diocesano per la causa di beatificazione del “servo di Dio” padre Ezechiele Ramin, missionario comboniano originario di questa parrocchia, assassinato in Brasile nel 1985. Avviato il 9 aprile 2016, il processo vivrà il suo atto finale proprio a San Giuseppe.
Vista la corrispondenza con la terza domenica di quaresima, il patrono viene celebrato lunedì 20, in particolare nella messa delle 19, presieduta dal vicario generale don Giuliano Zatti e seguita da un semplice momento conviviale.
La semplicità caratterizza l’intera festa patronale, non essendoci in parrocchia la tradizione della sagra.
Per la comunità questa è anche una fase di ripartenza, essendosi insediato solo lo scorso ottobre il nuovo parroco don Enrico Luigi Piccolo.
«Siamo comunque riusciti a elaborare alcune idee per valorizzare un aspetto che il consiglio pastorale ha ritenuto centrale in relazione a San Giuseppe: quello della paternità – spiega don Piccolo – Nelle messe di sabato 11 e domenica 12 invito i fedeli a pensare al proprio papà dedicandogli, magari, una lettera da appendere all’altare di San Giuseppe per condividerla. Durante le messe di domenica 19, poi, i presenti potranno alzarsi e scegliere, tra numerose foto disposte lungo le navate, quella che ricorda il loro papà, che andranno ad attaccare su un pannello vicino alla statua del patrono. In questo modo ognuno potrà “presentare” il proprio padre a San Giuseppe e rendere partecipe la comunità di belle esperienze di paternità che hanno fatto bene alla vita».
Il tema della paternità verrà, inoltre, approfondito in due incontri per tutta la comunità.
Giovedì 16 alle 21 in centro parrocchiale Gabriele Zoccarato interviene su “Dov’è il padre? Ruolo maschile con i figli e nella coppia”. Il 23 Marino Lorenzetto ed Emanuela Schievano presentano esperienze di paternità “Tra il dire e il fare…il papà”.
Per ricordare l’ottantesimo d’inaugurazione della chiesa e rendere partecipi della storia della comunità le famiglie che vi si sono succedute, si è pensato di riproporre, aggiornandola, la mostra allestita nel tempio in occasione del 75°.
Una serie di pannelli ripercorre, anche attraverso fotografie e la riproduzione di pagine storiche della Difesa del popolo, il percorso compreso tra l’intuizione del vescovo Dalla Costa, alla fine degli anni Venti, di costituire una nuova parrocchia fuori porta San Giovanni, e i nostri giorni. Giorni che raccontano di una comunità testimone dei cambiamenti sociali avvenuti in città negli ultimi decenni. Un tema, questo, che il consiglio pastorale parrocchiale ha posto da qualche tempo al centro del proprio calendario:
«Ripensare il ruolo della nostra comunità nel territorio in cui sorge è una questione ineludibile – spiega il vicepresidente Antonio Ramin – Se fino agli anni Settanta prevalevano le famiglie con figli giovani, ora salta all’occhio la quantità di nuclei formati da una sola persona, spesso anziana. Sono, inoltre, aumentati cittadini stranieri e studenti. C’è però anche qualche nuova famiglia».
In generale, è venuto meno quel tessuto relazionale che faceva di San Giuseppe, una delle prime parrocchie di Padova nate dall’inurbamento della campagna, una sorta di “paese nella città”:
«Oggi spesso non conosciamo nemmeno chi abita sullo stesso pianerottolo. Ma come cristiani non possiamo non interrogarci su come incontrare e ascoltare queste persone così vicine eppure così lontane».
Tra le priorità c’è il ripensamento del ruolo del centro parrocchiale per renderlo un luogo a misura di famiglia con bambini, creando continuità con la scuola dell’infanzia, prezioso gioiello della parrocchia, senza dimenticare i tanti anziani per i quali il patronato è un punto di riferimento quotidiano.