San Bonaventura, si è concluso il 50° della parrocchia
Si è concluso il giorno di Natale a San Bonaventura, Cadoneghe, l’anno del cinquantesimo della parrocchia. La messa del 25 dicembre è stata presieduta dal vescovo Claudio che, nell’omelia, ha sottolineato l’importanza di sentirsi comunità.
Il vescovo Claudio, a San Bonaventura, ha ricordato che «l'umiltà è un grande dono per costruire una comunità cristiana; dobbiamo fare passi verso gli altri, chiedere loro il nome, ricordarci di dire buongiorno!».
La parrocchia di San Bonaventura è nata proprio il 25 dicembre del 1967. Il territorio, detto “Castagnara” che si trovava tra le parrocchie di Mejaniga, Vigodarzere e Pontevigodarzere, al tempo si era molto popolato, vi risiedevano oltre duemila abitanti. Per questo l’allora vescovo Girolamo Bortignon firmò il decreto con cui si dichiarava la necessità di fondare una nuova chiesa parrocchiale «per provvedere in modo adeguato al bene delle anime». Da allora le strutture e la comunità sono cresciute sempre di più. Negli anni sono sorti la chiesa, la canonica e il centro parrocchiale. Poi l’istituto delle suore riparatrici del Sacro Cuore che ospita le scuole dell’infanzia, elementari e medie. Si sono avvicendati cinque parroci: il fondatore, don Egidio Munaron, ancora oggi prezioso collaboratore, don Gino Zambonin, don Paolo Scalco e don Giancarlo Cantarello. Attualmente la parrocchia è guidata da don Silvano Berto.
Nel 2017 molte sono state le occasioni per vivere insieme la ricorrenza del cinquantesimo, che vedrà un ulteriore, rilevante momento nel pellegrinaggio in Terrasanta in programma dal 27 giugno al 4 luglio. Un viaggio, questo, che può contribuire a sentirsi più comunità, a «volersi bene», come ha ricordato il vescovo Claudio nel giorno di Natale. Che ha riportato le parole che Gesù ha detto agli apostoli: «Da questo vi riconosceranno, se vi amate gli uni gli altri».
Eliana Camporese