Per una mentalità più aperta. Riflettori sulla formazione ecumenica
Una serie di iniziative e percorsi realizzati, anche a misura di parrocchia o vicariato, per sostenere gli operatori pastorali in un servizio che oggi ha assunto definitivamente il confronto con culture e religioni diverse, nonché con altre confessioni appartenenti al cristianesimo.
Primo passo: la formazione. È la richiesta che la pastorale diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso sottopone all’attenzione della chiesa locale perché individui laici sensibili che possano prepararsi in campo ecumenico.
«Presbiteri e coordinamenti vicariali – sottolinea don Giovanni Brusegan – è necessario prestino attenzione urgente nell’offrire a laici rappresentativi delle diverse realtà e comunità cristiane l’impegno a partecipare a programmi ecumenici, per favorire così il formarsi di una mentalità aperta, per fare da cintura di trasmissione con quella che è la proposta della diocesi. Ormai nodi cruciali, come la presenza di stranieri nei nostri territori, studenti non italiani nelle scuole a tutti i livelli e gradi, matrimoni tra cattolici, musulmani e ortodossi, ci chiedono di non chiudere gli occhi e di metterci in ascolto e ricerca».
Diverse e variegate le proposte formative della pastorale diocesana. In particolare c’è la codificazione di un percorso, strutturato in quattro moduli formativi, che, rivolto ad animatori parrocchiali e a quanti intendono attrezzarsi per un dialogo e una testimonianza sempre più adeguata nella realtà religiosa pluralistica di oggi, possono essere organizzati nelle singole parrocchie o vicariati (contattando don Brusegan: 049-775302). Il primo modulo è un corso di introduzione all’ecumenismo: sette incontri dove si affrontano temi come la divisione, le diverse confessioni cristiane, l’ecumenismo, la Charta oecumenica, la situazione attuale del dialogo e la ricezione del concilio Vaticano II. Il secondo modulo è un percorso contemplativo attraverso arte e musica: in quattro incontri vengono illustrati l’icona, il tempio, l’ambone e il battistero; un concerto ecumenico conclude il percorso. Il terzo modulo si sostanzia nella visita ai tempi e luoghi di culto: i partecipanti potranno così entrare e scoprire la cattedrale cattolica e il battistero, la chiesa evangelica metodista, la chiesa ortodossa romena e moldava, il centro culturale islamico e il tempio ebraico. Le religioni sono il tema del quarto modulo: in dieci incontri ci si potrà avvicinare alla nuova mappa delle religioni, e quindi, nello specifico, a buddhismo, induismo, ebraismo, islam e a come si pone la chiesa cattolica dentro il dialogo interreligioso.
Accanto a questo specifico percorso modulare, esistono altre espressioni, diretta emanazione della pastorale diocesana, che ogni anno propongono itinerari di formazione e confronto sui temi ecumenici: il gruppo di studio e ricerca sull’ebraismo, il gruppo ecumenico di ricerca, il gruppo di conoscenza e formazione sui nuovi movimenti religiosi.