Montegaldella festeggia l'organo che torna a far sentire la sua voce poderosa
La comunità parrocchiale promuove, per la cura di Angelino Rampazzo, un festival organistico che si svolge nelle serate di venerdì 15 e sabato 16 aprile in memoria di Luciano Campesato. Ad aprire la manifestazione è un concerto che presenta alle tastiere Enrico Zanovello, docente del conservatorio della città berica. Segue un secondo concerto eseguito da Pierluigi Comparin, organista titolare del tempio di Santa Corona in Vicenza, e dalla soprano Lucia Rossetto.
La comunità di Montegaldella è in festa: l’organo, di cui quest’anno ricorre il 120° anniversario di costruzione, ritorna a far sentire la sua robusta voce al termine di un complesso, minuzioso intervento di restauro eseguito dalla ditta Lugi Patella di Cinto Euganeo.
«Opera di pregevole fattura» secondo le testimonianze storiche, lo strumento è stato realizzato nel 1896 dalla ditta organaria Giobatta Zordan e figli di Cogollo del Cengio: fu questo il centocinquesimo organo costruito dalla bottega vicentina dei Zordan, come risulta dal cartiglio posta sopra la tastiera. L’organo a trasmissione meccanica si presentava sostanzialmente integro nella struttura originale, sia per quanto riguardava il materiale fonico sia per le parti meccaniche. Era stato tuttavia in passato oggetto di interventi di manutenzione approssimativi, per esempio alle canne di facciata era stato applicato un pesante strato di porporina oppure la maggior parte delle canne in metallo erano state accordate in modo frettoloso. Si riscontravano d’altra parte il normale logorio dovuto all’uso e al tempo, la presenza di numerosi prestiti d’aria nei somieri maestri; non secondaria era la progressiva azione del tarlo. Uno spesso strato di polvere e detriti, poi, si era depositato sulle canne e sulle superfici interne.
Accordatura, intonazione, trazione meccanica, duttilità di tocco hanno necessitato di un accurato lavoro di restauro, pulitura e revisione generale. Il restauro ha mirato al recupero dello strumento nella sua veste originale eliminando tutte le modifiche attuate in epoche successive. Tutte le operazioni sono state eseguite nel rispetto dell’opera dell’autore, senza interventi di modifica e secondo gli attuali criteri di restauro filologico, in stretta collaborazione con la competente soprintendenza e la commissione diocesana. Fra i promotori del restauro conclusosi in questi giorni, non può essere dimenticata la figura del parrocchiano Luciano Campesato, scomparso ormai da ben sei anni.
«Già da tempo – spiega Angelino Rampazzo, già docente del conservatorio Pedrollo di Vicenza e componente della commissione parrocchiale per il restauro dell’organo – si parlava del ripristino dello strumento e Luciano Campesato, grande appassionato di musica corale e lui stesso corista, fin da allora ha spronato e interessato la propria comunità. L’intervento che ora si è completato, è stato reso possibile anche grazie a una cospicua somma che egli ha destinato allo scopo nelle sue ultime volontà».
L’organo è contenuto in un’elegante struttura lignea “a cielo aperto”, priva di pareti laterali e di soffitto di copertura, posta in cantoria sopra il portale di ingresso e addossata alla controfacciata, ben integrandosi con l’edificio stesso dal punto di vista architettonico, estetico e liturgico. «Merita di essere menzionato – rammenta Nicola Gomiero, altro componente della commissione parrocchiale – il fatto che lo strumento ha sempre svolto un servizio importante per la nostra parrocchia, anche per merito dei diversi organisti (fra i quali si ricorda il papà di Luciano Campesato) che con passione l’hanno suonato nel tempo, favorendo la preghiera e la spiritualità di tutta la comunità. A questa funzione hanno sempre collaborato vari gruppi corali animati da parrocchiani che con grande dedizione e amore per la musica sacra, hanno contribuito al decoro delle sacre funzioni».
In occasione della presentazione dell’intervento di restauro, la comunità parrocchiale promuove, per la cura di Angelino Rampazzo, un festival organistico che si svolge nelle serate di venerdì 15 e sabato 16 aprile in memoria di Luciano Campesato. Ad aprire la manifestazione è un concerto che presenta alle tastiere Enrico Zanovello, docente del conservatorio della città berica. Segue un secondo concerto eseguito da Pierluigi Comparin, organista titolare del tempio di Santa Corona in Vicenza, e dalla soprano Lucia Rossetto. «Il festival – conclude Gomiero – ha lo scopo di diffondere nel nostro territorio l’interesse per la musica come strumento privilegiato di cultura, di formazione umana e sociale».