Il giovane innamorato dei presepi. Nelle sue opere la sobrietà e la semplicità di Gesù
Ha solo 31 anni Thomas Levorato, ma una grande vena artistica. E lavorando il polistirene estruso, un isolante termico usato in edilizia, ricava delle splendide ambientazioni che rappresentano la Natività. Pazienza, costanza e passione sono i tre ingredienti della sua arte.
La sua storia fa parte dello speciale dedicato ai presepi che trovate in edicola e in parrocchia con il numero della Difesa di domenica 18 dicembre.
«È una passione, quella del presepe, nata in me fin da piccolo, dall’età di 5 o 6 anni, quando a Camponogara, dove sono nato, aiutavo il fratello di mia mamma, Gianfranco, che faceva il falegname e con i suoi attrezzi di lavoro mi costruivo qualche sagoma in legno per fare la mia Natività».
A raccontare è Thomas Levorato, che a soli 31 anni, si rivela un capace artista nel settore. Sua infatti la bella creazione di un presepio artistico di oltre cinque metri quadrati che ha campeggiato per tutte le feste di Natale in un noto centro commerciale di Piove di Sacco.
«Molti pensano che creare i presepi sia una prerogativa di persone in là con gli anni, ma non è assolutamente vero – aggiunge con uno smagliante sorriso Thomas, che nella vita lavora come addetto alle vendite di una importante catena commerciale – Ho frequentato l’istituto d’arte Selvatico di Padova, dove mi ero iscritto per coltivare la vena artistica, nella sezione decorazione pittorica, e sicuramente questi studi hanno contribuito alla mia crescita».
Thomas utilizza la tecnica del polistirene estruso, che in edilizia si trova in pannelli utilizzati per l’isolamento termo-acustico: armato di taglierino riesce a sagomare le montagne, piuttosto che una vecchia porta, ma anche un cestino e perfino i cardini di una finestra delle dimensioni inferiori a un centimetro. Una volta ottenuto il pezzo, questo viene poi colorato, sempre a pennello e utilizzando colori acrilici.
«È un lavoro di grande pazienza – rivela Thomas – non bisogna mai avere fretta per realizzare queste cose e non tutti i giorni sono buoni per riuscire nell’impresa». Alla domanda sul segreto di quest’arte presepiale, Thomas sfodera un poderoso sorriso e dice: «Bisogna essere attenti osservatori della realtà per poterla poi rappresentare; il trucco è saper tradurre nel piccolo quello che si vede in grande».
Per questo le case dei suoi presepi richiamano quelle della nostra campagna veneta, i casolari e le fattorie del Veneziano dove è nato e del Padovano, dove dopo il matrimonio con Stefania qualche mese fa è venuto ad abitare, a Brugine. Thomas continua ad affinare sempre la tecnica: «Sto infatti pensando di realizzare, oltre alle ambientazioni, agli scenari, anche i personaggi, perché finora ho utilizzato statuette fatte altrove. Con un po’ di pazienza spero proprio di riuscirci».
Le soddisfazioni per Levorato non mancano. «Da quando ho aperto un profilo in Facebook denominato “Creazioni artistiche Thomas Levorato” ricevo quasi quotidianamente messaggi da tutto il mondo: Europa, America, Asia e sono in contatto con molti presepisti, soprattutto italiani». Per Thomas comunque creare un presepio non è soltanto un puro fatto artistico.
«Con il presepio voglio lanciare un messaggio a colui o colei che si sofferma davanti alla Natività di Gesù. Un invito alla sobrietà. Cristo nel mio presepio nasce in un contesto essenziale, quasi povero, che ci richiama ai valori semplici, quelli che però contano nella nostra vita di ogni giorno». Thomas aggiunge anche un auspicio: «Vorrei far ricordare alle persone più anziane o comunque mature il modo di vivere di 30, 40 o 50 anni fa: corriamo di meno e diamo più spazio alle cose che contano». Per il 2016 bisogna accontentarsi di vedere i presepi di Thomas sui social. «Il prossimo anno dovrei riuscire a esporre le mie Natività a Brugine, magari con qualche novità. Vi farò sapere».