Giovani e "adultissimi", c'è vita in centro storico a Padova
All'unità pastorale della Cattedrale cresce il gruppo degli adultissimi di Azione Cattolica e cresce la partecipazione dei giovani, su due versanti: formazione e servizio. Prossimi appuntamenti, quattro giorno di fraternità a San Nicolò e il viaggio a Roma ad aprile per il Giubileo dei ragazzi. Intanto si raccolgono fondi per partecipare alla Gmg di Cracovia.
«Fare le cose insieme è molto bello. Ci permette di stare in tutti gli spazi dell’unità pastorale e di far vedere i giovani dappertutto».
Elena Savio, animatrice giovanissimi dell’up della Cattedrale mette in luce l’anelito di novità che si respira in questi mesi tra le comunità del centro storico. Attivi due gruppi: il primo comprende i ragazzi di terza media e prima superiore, l’altro invece va dalla seconda alla quarta superiore.
«Dal 17 al 21 febbraio – annuncia – con i più grandi vivremo alcuni giorni di fraternità a San Nicolò. Ogni sera i ragazzi torneranno in patronato per vivere insieme. Il tema è quello della misericordia, alla luce del giubileo e della giornata mondiale della gioventù».
I più piccoli andranno in pullman a Roma dal 23 al 25 aprile per il giubileo dei ragazzi. Per i più grandi, invece, l’invito è Cracovia: «Abbiamo già iniziato l’autofinanziamento a partire dai biglietti di Natale. Più avanti faremo i biscotti e li venderemo per raccogliere fondi utili per la partecipazione».
I giovani hanno partecipato all’iniziativa “10 mila ore di solidarietà” a novembre scorso: «Continuano ancora a insegnare italiano agli stranieri con Vides».
Alla radice di questo spirito unitario c’è il grest ogni estate a San Benedetto: «Ci ha aiutato moltissimo a conoscerci e a rendere più fluidi i rapporti».
Più che adulti, adultissimi
Nel gergo dell’Azione cattolica, è così che vengono chiamati gli over 60 che continuano a camminare nell’associazione, unendo vita spirituale a formazione costante. Gli adultissimi, a differenza dei loro colleghi adulti con qualche anno di meno, affrontano altri tipi di sfide e hanno diritto a un accompagnamento diverso.
Illuminante la storia del gruppo “Adultissimi up” dell’unità pastorale della Cattedrale, ripartito a gennaio e in programma, per quest’anno, fino a maggio, ogni giovedì pomeriggio, alle 17, nella chiesa di San Nicolò.
Il gruppo è erede del precedente della Cattedrale, tenuto in precedenza da don Enrico Piccolo, assistente diocesano di Azione cattolica e degli adultissimi che si riunivano a San Nicolò.
L’anno scorso il gruppo ha seguito il sussidio nazionale dell’Ac: per il 2016, invece, il tema è la misericordia.
Un’occasione per immergersi nel grande tema che accompagna l’anno santo indetto da papa Francesco.
«Per molti di loro è come andare alla vecchia “adunanza” dell’Azione cattolica – racconta don Umberto Sordo, parroco moderatore dell’unità pastorale – Ci tengono che sia sempre presente un prete e che l’incontro possa essere utile per la loro formazione».
È una proposta di un “certo peso”: «Lavoriamo molto sull’aspetto intellettuale e culturale. Le domande che fanno, poi, a partire dalla dimensione della cultura, provocano quesiti che coinvolgono la sfera della spiritualità. Per questo, al termine dell’incontro e di un momento conviviale, per chi vuole c’è sempre la possibilità di partecipare alla messa delle 18.30 a San Nicolò».
Tra i preti che si alternano alla guida degli incontri c’è don Luigi Beggiao di San Nicolò, padre Cristiano Cavedon dei Servi e don Umberto Sordo: «Abbiamo registrato un successo inaspettato. Siamo partiti in quindici, siamo passati a venti e ora superiamo i trenta partecipanti. La maggior parte hanno dai 65 anni in su».
Ogni incontro si apre con una ripresa del tema della settimana precedente.
È a qui che si innesta il nuovo argomento: dopo l’introduzione c’è un’ora di tempo per domande e approfondimenti. C’è la possibilità di chiedere qualche chiarimento e far conoscere il proprio punto di vista.
Dopo alcune introduzioni sui tratti generali della misericordia, nei prossimi mesi verranno analizzate le varie opere, corporali e spirituali. «Pochi giorni fa abbiamo affrontato all’interno del gruppo il rapporto che c’è tra la giustizia e la misericordia. Capiamo così come la misericordia non vada contro la giustizia, ma vada oltre. Anche a quest’età, forse soprattutto a questa età, la misericordia si gioca in particolare nei rapporti interpersonali».
Cosa può dire l’unità pastorale della Cattedrale al resto della diocesi alla luce di questa positiva esperienza?
«Sarebbe stato troppo facile dire “che si arrangino” ai tre o quattro anziani che in parrocchia cercano una proposta di formazione. Ma se si mettono insieme le risorse e viene offerta una proposta qualificata, i numeri lievitano e permettono di andare avanti con interessanti risultati».