Giovani a scuola di preghiera, provocati dalle domande di Gesù
Lunedì 10 riparte in seminario maggiore la scuola di preghiera per giovani dai 18 ai 35 anni. Un appuntamento al mese fino al prossimo maggio, tutti incentrati sulle domande che Gesù ci pone per una serata di riflessione, ascolto della Parola e preghiera.
Da lunedì 10 novembre, in seminario maggiore, ripartirà la proposta della scuola di preghiera: un lunedì al mese, dalle 20, i seminaristi e i loro educatori invitano i giovani dai 18 ai 35 anni a condividere un momento forte di riflessione, di ascolto della Parola e di preghiera.
Vista la buona riuscita della nuova impostazione dell’anno passato, anche in quest’edizione gli incontri si svolgeranno in modo simile: dopo il momento iniziale di convivialità, con la possibilità di un buffet, seguirà una breve provocazione che introdurrà al tema dell’incontro, per poi trovarsi tutti insieme a pregare in chiesa, lasciando del tempo alla fine, dalle 22.20 circa, per le confessioni e i saluti.
Quest’anno i giovani partecipanti saranno chiamati a prendersi una pausa per ascoltare e lasciarsi interrogare dalle domande di Gesù: il tema dell’edizione 2014-15, infatti, verterà attorno ad alcune delle più significative domande che il Signore rivolge nei vangeli alla gente intorno a lui.
«Il motivo di questa scelta è molto semplice – spiega don Stefano Ferraretto, assistente del triennio di seminario – La nostra speranza è che questo tema possa essere un’opportunità di far breccia nel cuore dei giovani, per far partire in loro una ricerca autentica di quella Persona che può donare la pienezza di vita a cui tutti noi aspiriamo. Spesso ricerchiamo tale pienezza di senso ovunque e in vari modi, tuffandoci però in questa ricerca di risposte immediate senza partire dalle domande giuste: è Gesù la Persona che sa porci queste domande, così limpide e dinamiche da saperci orientare nel modo migliore verso la relazione con Lui, l’unica che riempie di speranza la nostra ricerca e che dona bellezza vera alla nostra esistenza».
Sebastiano Bertin, seminarista del quinto anno e compositore di alcuni canti a carattere sacro, si è lasciato provocato da questa bellezza nel comporre un nuovo inno per questa edizione di scuola di preghiera.
«Le domande del Signore spiazzano – spiega – Appena le ascoltiamo, sembrano proprio quel tipo di domande cui non si sa mai da dove cominciare per rispondere. Esse però sanno toccare il cuore di chi le ascolta perché contengono un amore per l’uomo tanto profondo e autentico da condurlo a fare verità su di sé, a mettere i piedi per terra! Tutte le relazioni più belle sorgono da una domanda, a volte semplice come un “come ti chiami?”, ma sempre posta nel modo e al momento giusto: lo stesso vale per il Signore; egli desidera creare una relazione personale con ogni persona e con ciascuno come comunità, sta semplicemente a noi rispondere. Percepire ancora una volta quanto bello sia tutto questo per la mia vita, mi ha affascinato al punto da comporre l’inno».
Grande novità di quest’anno sarà il “New Sdp day”: i seminaristi prepareranno, aiutati dai loro educatori, diverse attività e laboratori a stand, che si svolgeranno nel corso dell’intera giornata di sabato 21 febbraio e che permetteranno a ciascun giovane di partecipare secondo gli orari dettati dalle proprie esigenze e impegni.
Continuerà, infine, la proposta di “Sicar”, ogni mercoledì pomeriggio dalle 17, con uno spazio dedicato all’adorazione eucaristica e con la disponibilità di alcuni preti per le confessioni o per la direzione spirituale.