Festa grande, come ogni anno, il 12 maggio per San Leopoldo
Giovedì 12 maggio, come ogni anno, i fedeli della diocesi di Padova si stringono attorno a san Leopoldo nel giorno della sua memoria liturgica. La messa solenne delle 19 sarà invece presieduta dal cardinale di Zagabria Josip Bozanić, come legame con la terra natia del santo e a tre settimane dal “viaggio” delle sue reliquie in Croazia.
Giovedì 12 maggio, come ogni anno, i fedeli della diocesi di Padova si stringono attorno a san Leopoldo nel giorno della sua memoria liturgica.
Nel 2016, anno giubilare nel quale papa Francesco ha scelto di indicarlo all’intera cristianità come esempio della Divina Misericordia nei giorni dell’esposizione a San Pietro, nello scorso febbraio, ricorrono esattamente i 150 anni dalla sua venuta al mondo, nel 1866.
«Questa data – spiega il rettore del santuario, padre Flaviano Gusella – ha un significato davvero prezioso. I fedeli accorrono numerosi a tutte le celebrazioni (otto le liturgie nel corso della giornata), si accostano alla confessione e pregano sulla tomba del santo». Una festa per i padovani: «Abbiamo notato come i pellegrini che arrivano da fuori si distribuiscano lungo tutto l’arco dell’anno. Sono soprattutto i “locali” ad accorrere il 12 maggio».
A rinsaldare il legame tra padre Leopoldo e le generazioni padovane successive a quella che l’aveva conosciuto in confessionale, ci pensa una tradizione che va avanti dall’anno della sua canonizzazione: «Ogni maggio un vicariato della diocesi di Padova viene convocato ad animare la novena del santo e a donare l’olio che illumina la lampada sulla sua tomba. Ciò ha permesso ai fedeli di conoscerlo meglio e di proseguire la devozione all’interno delle loro parrocchie».
Quest’anno, però, il vicariato è l’intero Triveneto: otto i vescovi della regione ecclesiastica che hanno celebrato la messa in santuario nel corso della novena dal 3 all’11 maggio. Sabato 7 maggio tocca invece a padre Mauro Jöhri, ministro generale dei cappuccini e presidente dei superiori maggiori.
Giovedì 12 le messe saranno celebrate da volti significativi della diocesi di Padova (la prima messa, alle 6.30, è presieduta da don Giovanni Brusegan; poi, alle 7.45 e alle 9, rispettivamente don Egidio Chelin, parroco di Santa Croce, e mons. Pietro Brazzale) e dai rappresentanti delle famiglie francescane del Veneto (alle 10:15, fra Oliviero Svanera; alle 11.30, dom Giulio Pagnoni; alle 16, fra Mario Favretto; alle 17, fra Roberto Genuin).
La messa solenne delle 19 sarà presieduta dal cardinale di Zagabria Josip Bozanić, come legame con la terra natia del santo e a tre settimane dal “viaggio” delle sue reliquie in Croazia. Offriranno l’olio per la lampada votiva della Riconciliazione la provincia croata dei frati minori cappuccini e cittadini croati. Alla celebrazione, animata dalla corale Klapa Jianjevo della parrocchia dei cappuccini di Zagabria, prenderà parte la comunità croata del Veneto indossando gli abiti tipici.
Altri eventi sono in programma per continuare i festeggiamenti per san Leopoldo: martedì 10 alle 21, omaggio musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto; sabato 14 alle 21, concerto del coro croato Shalom della parrocchia Sant’Antonio di Pola; domenica 15 alle 12.30, messa per la comunità dei croati del Veneto.
Ma che cosa ha da dire San Leopoldo, oggi, alla sua Padova?
«Padre Leopoldo non distribuiva solo il perdono ministeriale, ma anche empatia, umanità e solidarietà. Ora ci interroga di fronte alle difficoltà che sperimentiamo nell’accoglienza di chi arriva nel nostro paese. Lui, straniero, accolto, ha saputo dare moltissimo ai padovani che lo hanno amato e hanno visto in lui un punto di riferimento. San Leopoldo è uno stimolo per noi a costruire ponti, ad aprire porte e a smettere di erigere muri, steccati e barriere».
Per ulteriori informazioni: www.leopoldomandic.it