«Coraggio, alzati, ti chiama»: domenica la giornata del seminario
Domenica 18 settembre si celebra in diocesi la giornata del seminario. Dopo gli approfondimenti sul seminario minore e su Casa sant’Andrea, don Giampaolo Dianin, rettore unico, fa il punto sul maggiore. Saranno 31 i giovani che quest’anno continueranno il loro cammino verso il presbiterato, ben nove solo al primo anno. Sul versante del sostegno economico l’auspicio di chiudere la vendita di Tencarola e rendere presto pubblici i bilanci del seminario.
Domenica 18 settembre la nostra diocesi celebra la giornata del seminario che, come da tradizione, è accompagnata da una parola del vangelo.
Quest’anno abbiamo scelto le parole che i discepoli dicono al cieco Bartimeo incoraggiandolo ad andare da Gesù che lo chiama: «Alzati, ti chiama».
È una delle tappe di questo mese di settembre dedicato al seminario che il nostro settimanale diocesano sta accompagnando in queste settimane.
Domenica dopo domenica siamo stati richiamati a pregare e riflettere prima sul seminario minore, poi su Casa sant’Andrea e ora sul maggiore.
Ringraziamo il Signore per i nove giovani che iniziano il loro cammino in seminario maggiore, un dono grande soprattutto dopo che lo scorso anno non era partito nessuno. Tre di loro provengono dal seminario minore, quattro da Casa sant’Andrea e due rientrano dopo alcune esperienze formative. Il Signore ha ascoltato la nostra preghiera ma questo non ci deve far “sedere” perché quella delle vocazioni al presbiterato rimane una sfida mai scontata.
L’estate, tempo di trasferimenti per molti preti, è anche il tempo in cui ci rendiamo conto del peso che ha la carenza di preti, quando vediamo parrocchie che restano senza sacerdote e preti che si trovano a prendersi cura di diverse comunità.
Se è vero che dobbiamo accompagnare scelte inevitabili per la nostra diocesi, non possiamo però dare per scontato che ci saranno sempre meno preti. La comunità del maggiore vedrà ai nastri di partenza 31 seminaristi tra i quali tre vivranno un’esperienza di verifica in una parrocchia e quattro sono “ospiti” del nostro seminario destinati a diventare preti nelle loro diocesi in Brasile, Togo e a Palermo e Volterra.
L’anno che sta per partire ci vedrà impegnati in alcuni percorsi importanti e delicati: il trasferimento di Casa sant’Andrea dall’edificio di Mandria alla sede del seminario di Rubano; una scelta inevitabile soprattutto perché non abbiamo le risorse per ristrutturare l’attuale seminario propedeutico.
Saremo poi impegnati in un cammino di verifica dell’identità e futuro del seminario minore soprattutto per quanto riguarda il gruppo dei più piccoli, i ragazzi delle medie.
Dentro questi scenari ci colloca la scelta che ci sia un unico rettore come guida di questi passaggi importanti. Il percorso su questi temi vedrà coinvolta la diocesi soprattutto nella figura del consiglio presbiterale.
Confidiamo che questo che si apre sia un anno positivo anche per la soluzione di alcune sofferenze che ormai durano da troppi anni, prima fra tutte la vendita dell’ex seminario di Tencarola, sospesa tra infinite mediazioni con coloro che hanno già acquistato l’immobile e dovrebbero firmare il rogito finale. Ha trovato invece una buona soluzione la ristrutturazione del debito legato all’acquisto e sistemazione del seminario di Rubano e della nuova sede della Facoltà teologica del Triveneto. Ovviamente non è stato eliminato il debito ma è stato ripensato in modo da essere compatibile con la gestione ordinaria della vita del seminario. Il mese del seminario ha anche la concretezza dell’aiuto economico: il seminario vive soprattutto di provvidenza.
Anche se i nostri bilanci non sono ancora pubblici (contiamo che lo siano presto) posso affermare che stiamo lavorando con tanto impegno per un’amministrazione trasparente, una gestione del patrimonio accurata e seria, e per operare tutte quelle scelte, alcune anche dolorose, che mirano al risparmio e alla sobrietà.
Se questi sono gli aspetti legati alle strutture e al loro futuro, il mese di settembre è soprattutto l’occasione per tenere viva nella nostra diocesi la tematica vocazionale.
Viva nel cuore e nella preghiera delle nostre comunità, nella testimonianza gioiosa dei preti che sono, con la loro vita, i primi animatori vocazionali, nella disponibilità delle famiglie a fare i conti con questa possibile scelta dei loro figli.
Guardando i tanti giovani che hanno partecipato alla giornata mondiale della gioventù a Cracovia e dopo aver ascoltato le forti provocazioni di papa Francesco, confidiamo che la voce del Signore che chiama trovi orecchi e cuore aperti.
E preghiamo che nella nostra diocesi ci siano tanti cristiani e preti che osano ripetere le parole dei discepoli a Bartimeo: «Coraggio, alzati, ti chiama».