A Cristo Re anche il grest è iniziazione cristiana
Un grest con 200 ragazzi e 56 animatori che si sono chiesti quale sia il loro posto nel mondo. Il tema vocazionale ha dato significato a tre settimane fatte di giochi ma anche di riflessioni. Con il circolo Noi in grado di unire in questa esperienza giovani provenienti dalle file dell'Azione cattolica, dell'Agesci e della polisportiva Real Padova.
Per molti ragazzi le settimane di grest vissute dentro i patronati gestiti dai circoli Noi sono il naturale prolungamento delle attività dell’anno. Per altri, invece, il grest offre la possibilità di scoprire – o per lo meno approfondire – un luogo poco frequentato nei mesi precedenti per le più varie ragioni. Per tutti, però, i gruppi estivi – che forniscono anche un servizio alle famiglie di indubbia utilità – rappresentano anche un intenso momento educativo, rivolto ai ragazzi e agli animatori.
I valori umani e cristiani fondamentali si sviluppano e si apprendono nel gioco, nel divertimento e nella creatività, ma ciascun grest sposa una tematica in particolare perché faccia da filo conduttore per tutta la proposta. Per il grest che si è svolto nella parrocchia padovana di Cristo Re dal 12 al 30 giugno, e che ha visto coinvolti 56 animatori e 200 ragazzi è stato scelto il tema delle vocazione.
«Ci eravamo chiesti – osserva Nicola Munari, 19 anni, tra i quattro giovani responsabili – quale fosse il nostro posto nel mondo. Quel posto che ci dica quello che siamo e quello che dovremmo essere. Questa chiamata ci invita a dare la nostra risposta, perché il sogno di Dio e i vari progetti dell’uomo coincidono. Tocca alle persone andare alla ricerca della loro realizzazione».
Si tratta di un tema all’apparenza delicato e difficile, in realtà molto affine all’esperienza dei ragazzi, che costantemente sognano il loro futuro attraverso domande costanti: «Se ai ragazzi più piccoli – aggiunge Tommaso Trivello, 20 anni – abbiamo cercato di trasmettere i dieci verbi che andavano a comporre l’itinerario del grest, anche attraverso le scenette e le spiegazioni, la questione centrale della vocazione ha toccato di più i ragazzi delle medie e persino gli animatori delle superiori, che si confrontano spesso con questa domanda».
Il sussidio di Animagiovane Si va in scena, che parla di vocazione a partire dall’aggancio ideale del mondo del teatro, ha dato lo spunto agli educatori per la preparazione delle tante attività.
La giornata iniziava alle 8.30 per terminare alle 17.30. L’aumento da due a tre settimane ha fatto sì che il “gruppo giochi”, ovvero gli animatori che si occupano di ideare e organizzare le attività più ludiche, si sbizzarrissero ancora di più con la loro fantasia.
Gli animatori coinvolti – ragazzi di Azione cattolica, scout e della polisportiva Real Padova – si sono preparati al loro importante compito attraverso alcuni incontri di formazione inizialmente con l’esperta Elena Savio e poi con la partecipazione al GreStyle. Fondamentale il ruolo del Noi:
«Il Noi gestisce il centro comunitario durante tutto l’anno – osserva il parroco don Gianluca Santini – ma con il grest diventa protagonista della proposta, permettendo l’utilizzo degli ambienti e portando, nella collaborazione continua tra adulti e giovani animatori, una ricchezza unica dal punto di vista pastorale. Il grest è una proposta che riteniamo parte integrante del percorso di iniziazione cristiana, che pur con modalità e persone diverse persegue lo stesso obiettivo».
«Non siamo rimasti solo in patronato – aggiunge Giacomo Toto, 20 anni – ma siamo andati anche in gita a un parco acquatico e a giocare al centro sportivo Vlacovich e al parco Iris».
Il grest è un momento di passaggio: «A settembre – conclude don Gianluca – ci incontreremo per la verifica e per iniziare a gettare le basi per l’edizione 2018. Le proposte, sia per i ragazzi che per gli animatori, proseguono con l’Ac, gli scout e il Real Padova, mentre per i più grandi è già arrivato il momento di costituire i gruppi per il Sinodo dei giovani».