Cinema d’estate: sei titoli su adolescenti in crescita
Secondo appuntamento con la proposta cinematografica dell’Agenzia Sir e della Commissione nazionale valutazione film della Cei, recuperando il meglio della stagione 2018-2019.
Per il secondo appuntamento di Focus cinema d’estate 2019 ecco 6 film sul tema “adolescenti in crescita” da (ri)vedere tra arene, campi estivi parrocchiali e home-video: “Bene ma non benissimo”, “Ben is Back”, “Beautiful Boy”, “Il coraggio della verità”, “In viaggio con Adele” e “La paranza dei bambini”.
“Bene ma non benissimo”
È una commedia a tinte sociali sul mondo degli adolescenti “Bene ma non Benissimo” del regista Francesco Mandelli, con un passato da conduttore televisivo e attore. Protagonista è Candida(Francesca Giordano), quindicenne che si trasferisce dalla Sicilia a Torino con il padre; un racconto di dinamiche familiari, di nuove amicizie ma anche di episodi di esclusione e bullismo. Nonostante il tema spinoso, il film vira in positivo sui toni della leggerezza, grazie al carattere esuberante della protagonista, che non smette di guardare all’orizzonte con fiducia. Un’opera che mette in primo piano l’importanza dell’amicizia tra i giovani, legame che può essere il modo per risolvere tanti problemi. Il film dal punto di vista pastorale è consigliabile, problematico e per dibattiti.
“Ben is Back”
Ha vinto il Premio speciale ad Alice nella Città – Festa del Cinema di Roma 2018 il mélo statunitense “Ben is Back” scritto e diretto da Peter Hedges, che vede protagonista il premio Oscar Julia Roberts. Il film propone il viaggio nell’oscurità della dipendenza della droga di una madre e un figlio, Holly e Ben. Una madre coraggio che vaga di notte tra le periferie desolate degli Stati Uniti in cerca di quel figlio smarrito che non vuole abbandonare né dimenticare; un viaggio dal buio alla luce. Un racconto bello e intenso dove la Roberts offre un’interpretazione potente e struggente; la regia di Hedges si rivela solida ed equilibrata. Occorre rilevare qualche incertezza sul finale, forse troppo sbrigativo. Dal punto di vista pastorale il film è complesso, problematico e per dibattiti.
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“Beautiful Boy”
È un film sullo stesso binario di “Ben is Beck”, ma virato al maschile. Parliamo di “Beautiful Boy” del regista belga Felix Van Groeningen, apprezzato autore di “Alabama Monroe” del 2012.“Beautiful Boy” si ispira alla storia vera di David e Nic Sheff, padre e figlio coinvolti nel dramma familiare legato alla droga. Interpretato con misura e intensità da Steve Carell e Timothée Chalamet, il film esplora le complesse sfumature dell’animo umano, allargando il campo al film di denuncia sulle conseguenze delle droghe nella vita dei giovani. Il tema è di certo attuale e scottante, ma la regia di Felix Van Groeningen non riesce pienamente a trovare il giusto tono narrativo, mantenendosi a metà strada tra denuncia e mélo. Film comunque molto valido, nonostante le sbavature, dai chiari intenti educativi. Dal punto di vista pastorale il film è complesso e problematico, per dibattiti.
“Il coraggio della verità”
Ispirato al best seller per ragazzi di Angie Thomas (edizioni Giunti), “Il coraggio della verità” di George Tillman Jr. è un racconto di fratture sociali e tensioni razziali nell’America di oggi, ma soprattutto del coraggio di scegliere tra bene e male, tra giusto e sbagliato, nella prospettiva di un’adolescente in cammino verso l’età adulta. Protagonista è Starr (Amandla Stenberg), una ragazza di 16 anni di origini afroamericane che vive con la sua famiglia in un quartiere disagiato, ma frequenta una scuola bene nel centro della città. Spaccata tra due vite, tra due ambienti sociali, la giovane è chiamata a prendere posizione e definire la propria voce nella comunità. La regia di Tillman Jr. si dimostra dinamica e abile nell’indirizzarsi a un pubblico vasto, soprattutto familiare. Si riconosce all’opera un chiaro intento educativo e per questo è giusto valorizzarlo, nonostante qualche debolezza. Il film è consigliabile, problematico e per dibattiti.
“In viaggio con Adele”
Con “In viaggio con Adele” Alessandro Capitani firma la sua opera prima. Si tratta del tenero e nel contempo difficile rapporto tra un padre e una figlia con problemi psichici; a interpretarli con efficacia e capacità di grandi sfumature emotive sono Alessandro Haber e Sara Serraiocco. Il film mette a fuoco gli “imprevisti” della vita e le scelte che si è chiamati a compiere: in particolare l’uomo deve prendere atto del suo ruolo paterno, da cui prova a sfuggire senza successo. Il sentimento paterno nasce in lui piano piano, trovando la forza di imporsi al di là delle difficoltà. Dalla regia competente e brillante, il film risulta consigliabile, problematico e per dibattiti.
“La paranza dei bambini”
Ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura al Festival del Cinema di Berlino 2019 “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi, tratto dal romanzo inchiesta di Roberto Saviano. Il film segue le scorribande quotidiane di un gruppo di quindicenni a Napoli; giovani che non abitano la scuola o la famiglia, ma solamente la strada. Questi ragazzi si affacciano alla vita adulta con voracità e sconfortante ingenuità; prede facili della malavita, tentano il “salto di qualità” tra spaccio e pizzo per ottenere rapida ricchezza. Giovannesi compone un quadro visivo duro, fosco e inquietante; la sua è una denuncia netta, con sguardo asciutto, dallo stile visivo senza dubbio convincente. In tutto questo però, nel rimarcare l’innocenza perduta di questi ragazzi, viene meno un squarcio di luce, di speranza, la presenza di quanti non si arrendono a tale logoramento verso il basso. Dal punto di vista pastorale l’opera è complessa, problematica e adatta per dibattiti, magari in presenza di educatori capaci di allargare lo sguardo e contestualizzare la riflessione.