Una ricetta contro la dispersione. Il nostro Paese si colloca al terzo posto insieme con Cipro per quanto riguarda l’abbandono della scuola dei giovani tra i 18 e i 24 anni
Avviata la fase di adesione delle scuole al Piano Agenda Nord, un progetto destinato a combattere il fenomeno della dispersione scolastica
“Tutti gli studenti italiani hanno il diritto di formarsi, di crescere e di godere delle stesse opportunità: vanno contrastati tutti i divari sociali e territoriali”.
Così si è espresso nei giorni scorsi il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara avviando la fase di adesione delle scuole al Piano Agenda Nord, un progetto destinato a combattere il fenomeno della dispersione scolastica. Il ministro ha ricordato di aver firmato già nel maggio scorso “il decreto da 220 milioni che coinvolge oltre 3.000 scuole per contrastare la dispersione scolastica e potenziare le competenze anche nelle aree del Centro-Nord e in particolare in quelle situate in contesti a più alto tasso di dispersione. Si completa così – ha concluso – un percorso già avviato con il Piano Agenda Sud”.
Il decreto di maggio individuava le Istituzioni scolastiche delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto, che entro il 31 ottobre prossimo dovranno presentare i progetti da inserire nel Piano. In particolare si tratta – precisa una nota di Viale Trastevere – di 2.919 scuole primarie che potranno presentare iniziative per contrastare la dispersione e ridurre i divari negli apprendimenti, “potenziare le competenze di base e quelle trasversali, retribuire il personale scolastico per le ore aggiuntive nelle quali è impegnato nell’attuazione di progetti didattici, realizzare attività laboratoriali (sport, teatro, musica, educazione alla cittadinanza e al rispetto, ecc.), anche in orario extrascolastico”. Non solo, ci sono anche 245 scuole, individuate direttamente da Invalsi, “per le quali sono previste ulteriori misure di accompagnamento e supporto costante da parte del MIM e tramite Indire e Invalsi; formazione specifica dei docenti; coinvolgimento delle famiglie; didattica innovativa e laboratoriale; ampliamento del tempo scuola; potenziamento delle attività sportive”.
Anche le scuole paritarie non commerciali potranno rientrare nel Piano Agenda Nord: per loro sono previste risorse aggiuntive rispetto ai 220 milioni indicati nel decreto del maggio scorso.
Ora, la dispersione scolastica è un fenomeno ben presente nella nostra scuola. Nel 2024 è scesa al minimo storico, toccando il 9,4%, a testimonianza che le azioni proposte dalle istituzioni scolastiche raggiungono qualche risultato. Tuttavia l’Italia resta ancora in situazione critica. Secondo i dati diffusi nel settembre scorso dalla Cgia di Mestre, il nostro Paese si colloca al terzo posto insieme con Cipro per quanto riguarda l’abbandono della scuola dei giovani tra i 18 e i 24 anni, con un tasso del 10,5% sulla popolazione corrispondente. Solo la Spagna con il 13,7% e la Germania con il 12,8% presentano un risultato peggiore.
Naturalmente pesano, come sempre, i divari territoriali, ma se il Sud presenta maggiori difficoltà, anche il Nord non è messo particolarmente bene. E allora si motiva ancora di più l’intervento del Ministero con il Piano Agenda Nord, a completare le proposte per tutto il Paese.
Un dato positivo emerge comunque dalle molte “buone pratiche” messe in atto dalle scuole italiane, che con la solita inventiva hanno proposto e propongono iniziative mirate ai propri studenti e ai territori. Gli ulteriori stanziamenti e i progetti che potranno beneficiarne dovrebbero consolidare il trend di miglioramento registrato quest’anno.