Un ragazzo autistico e una famiglia che non si arrende

L’autismo nella Corea del Sud, quasi del tutto sconosciuto in quel Paese, è l’argomento di cui tratta la graphic novel "Jun" di Keum Suk Gendry-Kim (BAO Publishing)

Un ragazzo autistico e una famiglia che non si arrende

Jun Chòi è nato nel 1990 e fino all’età di 30 mesi non ha proferito parola. È allora che gli viene diagnosticato l’autismo: una condizione neurologica quasi del tutto sconosciuta nel suo Paese, la Corea del Sud. Da quel giorno i suoi genitori non si danno pace, provano qualunque rimedio prima per guarirlo, poi per facilitargli la vita, fino al giorno in cui Jun scoprirà, anche grazie al canto tradizionale Pansori, un enorme talento musicale. Ma non è (o non è solo) una storia di riscatto quella raccontata nella graphic novel "Jun" di Keum Suk Gendry-Kim, portata in Italia da Bao Publishing con “Le Malerbe”, una precedente pubblicazione sulla vicenda delle donne coreane costrette a prostituirsi negli anni Quaranta del secolo scorso. “Jun” è la storia di una famiglia che non si arrende ai pregiudizi vista attraverso lo sguardo lucido di una sorella costretta a crescere prima del tempo per prendersi cura del fratello maggiore. Una sorella che si sente invisibile agli occhi dei suoi genitori troppo concentrati sulle difficoltà del figlio più debole, ma che di quel fratello riesce ad afferrare la natura profonda, amandolo di un amore e, in un certo senso, alla pari. 

(La recensione è tratta dal numero di novembre di SuperAbile INAIL, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)