Speciale acqua. Pfas, la legge è urgente
Nessuna sostanza può superare 0,50 μg/l». Il limite viene fissato nel disegno di legge “Misure urgenti per la riduzione dell’inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (Pfas) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano” presentato il 10 marzo scorso che in premessa recita: «È l’acqua la principale fonte di esposizione ai Pfas, seguita dagli alimenti prodotti a livello locale soprattutto latte e uova. I Pfas, infatti, entrano nell’organismo umano soprattutto attraverso il cibo e l’acqua e tendono a bioaccumularsi nei tessuti, determinando un potenziale rischio per la salute».
La conferma arriva dallo studio “Contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in Veneto: valutazione dell’esposizione alimentare e caratterizzazione del rischio” del 2019 realizzato dal Dipartimento di sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria (Dsanv) dell’Istituto superiore di Sanità, che ha valutato l’esposizione alimentare dei cittadini a queste sostanze che hanno contaminato una vasta area del Veneto e il rischio che ne deriva. Se da una parte lo studio rende merito alla regione del...