Servizio civile e politiche giovanili, pronto il nuovo disegno di legge. Ecco cosa cambia

La bozza sarebbe stata all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri del 24 febbraio ma le questioni internazionali hanno fatto slittare la sua valutazione. L’intento è quello di revisionare la disciplina del servizio civile universale e a ridefinire e coordinare i diversi livelli di governo delle politiche giovanili

Servizio civile e politiche giovanili, pronto il nuovo disegno di legge. Ecco cosa cambia

Sarebbe stato nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri che si è svolto il 24 febbraio. Stiamo parlando dello schema di Disegno di legge presentato dalla Ministra per le Politiche Giovanili, on. Fabiana Dadone, che delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per “la definizione, lo sviluppo e il coordinamento tra i diversi livelli di governo delle politiche giovanili” e per la “revisione della disciplina del servizio civile universale”. La situazione internazionale ha poi fatto in modo che il Governo si occupasse di altro, tant’è che la bozza sarà discussa con tutta probabilità nella riunione del Cdm in programma la prossima settimana.
E’ un testo definito quello che sarà preso in visione da ministri e Presidente del Consiglio, una bozza che potrà ovviamente essere modificata sia in quel contesto che nei successivi passaggi parlamentari. Ecco cosa prevede.

Viene istituito un “Comitato interministeriale per le giovani generazioni (CIPG)”, con il compito di assicurare il coordinamento e la programmazione delle politiche giovanili e nasce il “Piano nazionale per le giovani generazioni”. Tra le finalità di quest’ultimo anche quelle di garantire il diritto allo studio, di agevolare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro con “un adeguato sistema di protezione sociale, garantendo equo trattamento e pari opportunità”, e di valorizzare le competenze e la formazione dei giovani “rafforzando, in particolare nelle giovani donne, l’orientamento e la conoscenza delle discipline scientifiche, economico-finanziarie, tecnologiche e ingegneristiche (STEM)”.

Il Disegno di legge ridefinisce le stesse politiche giovanili come “l'insieme delle strategie, delle azioni e delle iniziative promosse dall'Unione europea, dal Consiglio d'Europa, dallo Stato, dagli enti territoriali e dai giovani, anche attraverso organismi rappresentativi, volte ad incidere sulle condizioni sociali, economiche, culturali e formative dei giovani al fine di ridurre le disparità di prospettive e sostenere la progettualità giovanile”. Il Governo è poi delegato a “favorire la costituzione di organismi di partecipazione e rappresentanza giovanile e promuovere il coinvolgimento delle giovani generazioni alla vita sociale e politica, a ridefinire la disciplina dell’Agenzia nazionale per i giovani (ANG) e del Consiglio Nazionale dei giovani e a “promuovere azioni specifiche di prevenzione e contrasto all’emarginazione e alla discriminazione”.
È previsto anche il riconoscimento della figura dell'animatore socio-educativo per i giovani e l’introduzione di strumenti di “analisi e verifica sistematica dell'impatto generato sulle giovani generazioni dalle politiche pubbliche”, nonché di valutazione degli interventi in loro favore.

Per quanto riguarda il Servizio Civile Universale (SCU), dopo l’abrogazione del Piano annuale prevista dal decreto legge n. 152 del 6 novembre 2021 e la nascita del “Centro nazionale del servizio civile universale” a L’Aquila, inserita nell’ultima Legge di Bilancio, questo nuovo Disegno di legge punta ulteriormente a “razionalizzare” e “semplificare” l’iscrizione e la gestione dell'Albo degli enti, nonché la valutazione e approvazione dei programmi di intervento. In linea inoltre con quanto richiesto dalla Conferenza delle Regioni e P.A. a gennaio 2021, si prevede l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente di “raccordo e la collaborazione tra il Dipartimento per le politiche giovanili e il SCU e le Regioni e le Province autonome”.
Il Disegno di legge intende anche valorizzare la formazione dei giovani operatori volontari e migliorarne il “livello di occupabilità” puntando su “sistemi efficaci di riconoscimento, convalida e certificazione delle abilità e delle competenze professionali formali e non formali acquisite, utile a promuovere l’accesso all’attività lavorativa”, anche utilizzando piattaforme istituzionali digitali come “banca dati delle competenze professionali formali e non formali acquisite e del curriculum vitae digitale individuale”. Facendo seguito all’accordo di cooperazione bilaterale in ambito giovanile tra Francia e Italia, firmato a Parigi lo scorso 15 febbraio, si vuole poi incentivare la mobilità dei giovani e “rafforzare le opportunità di svolgimento del servizio civile nei Paesi esteri, in particolare di ambito europeo”.
Il Governo punta anche a “incrementare e valutare l’impatto dei programmi di servizio civile in territori caratterizzati da un alto livello di vulnerabilità sociale, anche attraverso azioni a sostegno della solidarietà intergenerazionale”.

Il Disegno di legge, come detto in apertura, dopo il passaggio in Consiglio dei ministri passerà all’approvazione delle Camere. Successivamente il Governo potrà adottare, entro 12 mesi dalla sua entrata in vigore, i relativi  Decreti legislativi. (FSp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)