Gli angeli del ghiaccio. “Marmolada 03.07.2022” è un film tanto drammatico quanto delicato e difficile

Un film nato per raccontare l’abbraccio corale dei soccorritori che quel giorno sono accorsi a decine, mettendo a repentaglio la loro vita, per ritrovare i superstiti e per restituire alle famiglie delle vittime le spoglie dei loro cari

Gli angeli del ghiaccio. “Marmolada 03.07.2022” è un film tanto drammatico quanto delicato e difficile

“Sono stata coinvolta in questa tragedia in prima persona e, se sono viva, è sicuramente grazie alla tempestività ed al coraggio di chi mi ha soccorso”.

Domenica 3 luglio 2022. Sono le 13.15. È stata una bella mattinata. Ancora quindici minuti e si arriva al rifugio, si mangia qualcosa e poi si torna a casa. Il tempo di alzare gli occhi e vedere 63mila tonnellate di ghiaccio e detriti venirti addosso. Tommaso urla “via” e la spinge. Un boato e poi il buio. Quando Alessandra De Camilli si risveglia all’ospedale di Trento, Tommaso Carollo, manager di 48 anni di Zané non c’è più. È una delle 11 persone che quella domenica hanno perso la vita sulla Marmolada.

A due anni di distanza da quella tragedia, tanto imprevista quanto imprevedibile, Alessandra De Camilli – che porta nel corpo e nell’anima i segni delle fratture e dei traumi riportati quella domenica – è tornata in questi giorni a ricordare sulla sua pagina Ig quei momenti. Lo ha fatto in occasione dell’uscita nelle sale di “Marmolada 03.07.2022”, il docufilm di Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato, prodotto da Cineblend, presentato al Trento Film Festival. Un film nato per raccontare l’abbraccio corale dei soccorritori che quel giorno sono accorsi a decine, mettendo a repentaglio la loro vita, per ritrovare i superstiti e per restituire alle famiglie delle vittime le spoglie dei loro cari. Nel documentario inedite immagini di repertorio e nuove riprese si intrecciano, in un lungo racconto, con 38 interviste, una per ciascuna realtà coinvolta nelle operazioni di soccorso. È volutamente assente la voce dei parenti delle vittime. “Fin dal primissimo momento in cui abbiamo deciso di fare questo documentario – spiegano gli autori sulla pagina Fb di Cineblend – avevamo presenti due obiettivi: raccontare la potente coralità del lavoro dei soccorritori e rispettare i familiari, senza per forza esibire il loro dolore”. Un dolore che viene raccontato con la sofferente delicatezza dei racconti di chi, in quei giorni, si è speso per ore, mettendo a rischio la propria vita e si è trovato a fare i conti con la fragilità della natura e con l’impotenza umana di fronte a tante vite strappate via all’improvviso. 

Un dolore che traspare nei racconti degli uomini e delle donne del Soccorso alpino e che gli autori hanno voluto risparmiare a chi sta ancora soffrendo per aver perso, quel giorno, una persona amata. Gli stessi registi Manuel Zarpellon e Giorgia Lorenzato hanno perso quel giorno un loro amico, la guida alpina Paolo Dani. Aveva lavorato con loro nel documentario biografico sullo scalatore vicentino Gino Soldà e in quell’occasione aveva fatto comprendere loro l’importanza della sicurezza in montagna. “Marmolada 03.07.2022” è un omaggio a tutte quelli che in montagna si spendono, rischiando in prima persona, per andare in soccorso degli altri.

Quel giorno, sulla Marmolada c’erano tutte persone preparate e qualificate. “Tra i tanti incontri fatti per prepararci al documentario – raccontano i due registi in un’intervista a L’Adige di Trento – ricordiamo con particolare lucidità le parole dei glaciologi che proprio il giorno prima della tragedia erano su quel ghiacciaio per analizzarlo da vicino. Quell’estate la preoccupazione era alta, perché tutti i ghiacciai italiani stavano soffrendo le alte temperature di quei giorni. Ma nessuno di loro avrebbe mai pensato ad un fatto come quello che è accaduto”.

“La montagna – aggiungono Zarpellon e Lorenzato – è sempre stata un luogo dove il cambiamento morfologico è spesso rapido e irreversibile e negli anni abbiamo assistito a crolli, fenomeni estremi come la tempesta Vaia ed altro ancora. Il cambiamento climatico è uno dei massimi responsabili di questi accadimenti e a ricordarcelo per sempre sarà quel buco che si vede nitidamente sulla Marmolada da passo Fedaia”.

Ed è quando la natura ci mette di fronte a tragedie difficili anche da raccontare, che gli italiani, sempre pronti ad accapigliarsi per un nonnulla, mettono da parte rivalità vecchie e nuove e si stringono insieme per far fronte a ciò che è tanto doloroso quanto indescrivibile. Ed è in questo intreccio di braccia e di volti che germoglia un grande flusso di speranza per i sopravvissuti e per chi aspetta chi, purtroppo,  non tornerà più.

“Marmolada 03.07.2022” riporta indietro le lancette a quel tragico momento, che rivive nelle parole affidate da Alessandra De Camilli a Ig.

“Troppo spesso si generalizza con ‘soccorsi’ e ‘soccorritori’, non ci si sofferma a pensare alle singole persone che intervengono in queste drammatiche circostanze – scrive De Camilli –. Il film documentario dà voce a queste persone, che raccontano quello che hanno vissuto in quei momenti, passando dall’incredulità iniziale al fare tutto ciò che hanno potuto, per salvare più vite umane possibile e per restituire alle famiglie tutto ciò che potevano recuperare per chi non ce l’ha fatta”. 

“Sono stati angeli. Hanno messo a rischio le loro vite, con il ghiacciaio che incombeva su di loro. Hanno lavorato ai recuperi per giorni, nonostante difficoltà e stanchezza. Non si sono arresi. Io ricordo poco di quei momenti ma ho impresso nella mente chiaramente come abbiano cercato di tranquillizzarmi e quanto siano stati tempestivi nel recupero e nel successivo trasferimento in ospedale; alle 13.45 ero sul ghiacciaio, alle 20 ero già in sala operatoria a Trento. Non finirò mai di ringraziare chi mi ha aiutato e in questo film ho potuto rendermi conto di quante persone siano state coinvolte nei recuperi. E di come questa tragedia abbia scosso in modo profondo anche loro. Un film da vedere, che fa trasparire tutta l’umanità di chi si dedica agli altri. Un film che insegna molto. Un film che non cerca consensi puntando sulla drammaticità dell’accaduto, con una delicatezza davvero straordinaria”.

“Marmolada 03.07.2022” è un film tanto drammatico quanto delicato e difficile, ma è anche un racconto genuino di un’imprevedibile tragedia che possiamo rivivere oggi attraverso un complesso arazzo fatto dai volti dei soccorritori, che non temono di far conoscere – con esemplare delicatezza – il loro lato più fragile e la loro impotenza di fronte ad una natura, che negli ultimi anni oltre al suo volto materno, ci sta mostrando sempre più  spesso le sue ferite, ferite di fronte alle quali abbiamo girato per troppo tempo.

“Ancora una volta – conclude Alessandra De Camilli – la montagna ha dimostrato quanto può unire le persone. Grazie a chi quel giorno mi ha salvata e grazie a chi, oggi, lo ha ricordato con questo film”. 

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Fonte: Sir