Coronavirus, a Bologna una struttura per persone senza dimora positive o in isolamento

Una struttura del Piano freddo è stata destinata all’accoglienza di senza fissa dimora Covid positivi asintomatici o in isolamento fiduciario. Con il Piano freddo ogni giorno accolte 663 persone, ma il 3 maggio scade la proroga. Barigazzi: “Valuteremo le situazioni individuali”

Coronavirus, a Bologna una struttura per persone senza dimora positive o in isolamento

 Una struttura d’accoglienza dedicata all’ospitalità di persone senza fissa dimora Covid positive asintomatiche o in quarantena/isolamento fiduciario per essere state a stretto contatto con persone Covid positive. È questa una delle nuove azioni messe in campo dall’amministrazione comunale per contenere e contrastare il contagio del virus tra le persone senza dimora. La struttura individuata è Villa Serena, zona Barca, ed è gestita dal Consorzio l’Arcolaio. Qui è possibile permanere per lungo tempo fruendo anche degli spazi all’aperto e degli allestimenti dei tendoni fatti dalla protezione civile che permettono di garantire il distanziamento sociale. Società Dolce, per conto del Consorzio, ha provveduto ad allestirla mettendo in sicurezza luoghi, spazi e persone. Attualmente le persone ospitate sono 4, ma la struttura è pronta ad accogliere altri uomini e donne qualora ce ne fosse bisogno. Tutti gli operatori sono dotati dei dpi, così come gli ospiti. In struttura vengono fatte quotidianamente le pulizie e le speciali sanificazioni dalla cooperativa Pictor.

E proprio Villa Serena è stata al centro dell’ultima riunione della task force distrettuale Città di Bologna-Ausl Bologna – di cui fa parte anche il Servizio di contrasto alla grave emarginazione adulta di Asp – creata per la gestione dell’emergenza. Sono stati decisi accessi quotidiani da parte dell’infermiera afferente al nucleo della domiciliare del Dipartimento di cure primarie per il monitoraggio della salute degli ospiti, rilevazione temperatura e parametri; sono previsti contatti quotidiani con gli ospiti in quarantena da parte del Dipartimento di sanità pubblica, “sono anche già stati calendarizzati eventuali tamponi e comunicazione di termine quarantena”, ha spiegato in Question time l’assessore comunale al welfare Giuliano Barigazzi. “Forniamo in maniera continuativa dpi, in base all’analisi del fabbisogno. Abbiamo anche aperto un canale con l’Unità soccorso continuativo assistenziale per persone che presentano sintomi, in modo da ricevere una valutazione medica, condizioni cliniche e indicazioni sull’eventuale necessità di ricovero”.

Come noto, a Bologna per far fronte all’emergenza sanitaria e tutelare le persone senza dimora si è prevista la proroga della fine del Piano freddo al 3 maggio e l’estensione dell’orario di apertura di tutte le strutture ordinarie e di Piano freddo da h12 a h24: “Ogni giorno vengono accolte 663 persone”, ha sottolineato, sempre in Question time, l’assessore Barigazzi, che poi ha elencato le iniziative in essere. In primis, il potenziamento dei turni delle pulizie nei locali con una particolare attenzione alla sanificazione degli spazi e degli arredi. Ancora: sono state installate tensostrutture attrezzate di sedie e tavoli, ottenute grazie alla collaborazione della Protezione civile di Bologna, nei cortili delle aree di Pallavicini, Lazzaretto, Beltrame e Villa Serena. È stata predisposta la consegna dei pasti sia a pranzo sia a cena per incentivare la permanenza all’interno delle strutture: “Per il pranzo la consegna avviene sia tramite pasti Camst sia attraverso la collaborazione delle mense di Antoniano Onlus e Santa Caterina; tutti i pasti sono offerti dalla Caritas Diocesana su mandato del Cardinale Matteo Zuppi. Per la cena sono attivi, invece, i volontari delle varie realtà che collaborano in maniera ordinaria con tutta la rete della grave emarginazione adulta”, ha specificato Barigazzi. Nelle strutture sono stati affissi cartelli informativi che invitano le persone al rispetto delle disposizioni previste. Ogni giorno gli operatori provvedono a informare gli ospiti anche delle eventuali conseguenze amministrative e penali.

L’assessore, poi, si è soffermato sull’apertura della struttura Vis in via Campana per decomprimere le strutture del Piano freddo: “Accoglie 30 ospiti e consente, oltre che a rendere meno affollate le strutture, anche a mettere a disposizione nuovi posti letto. Tutti gli operatori sono muniti dei dispositivi di protezione (mascherine, guanti e disinfettanti) e sono invitati a prestare particolare attenzione alla salute degli ospiti, monitorando l’insorgenza di eventuale sintomatologia. Per una tutela maggiore sia degli operatori sia delle persone accolte, il Distretto di committenza Ausl Città di Bologna in collaborazione con il Dipartimento di cure primarie ha individuato una figura sanitaria di riferimento – un medico – per supportare gli operatori in caso di bisogno”.

Come riportato da Barigazzi, al momento solo 2 persone delle 663 accolte con il Piano freddo risultano positive al tampone (sono sintomatiche e ricoverate nei reparti ospedalieri). “Quanto al monitoraggio delle persone in strada, che non accettano collocazione nelle strutture d’accoglienza, è attivo un monitoraggio quotidiano degli operatori dell’Help Center-Città Prossima e Unità di strada per le persone tossicodipendenti. Gli operatori dei servizi sono in stretta connessione anche con Croce Italia che, durante le uscite in strada – due alla settimana –, mantiene un'attenzione più specifica sulla condizione sanitaria delle persone”, ha sottolineato l’assessore rispondendo alla domanda della consigliera di Coalizione Civica Emily Clancy.

“Tutte e 17 le attuali strutture utilizzate sono di proprietà comunale – ha concluso Barigazzi –. Alla luce del nuovo dpcm valuteremo la situazione individuale delle persone accolte attualmente nel Piano freddo per definire la prosecuzione dei percorsi di accoglienza, tenendo conto delle necessità espresse dalle persone stesse, dalla fragilità dei singoli e i luoghi idonei a tali percorsi”. In chiusura, un richiamo alle multe ai senza dimora: “Non è possibile reperire un dato attendibile visto che la comunicazione di questo è a discrezione del singolo. L’assessore Aitini mi ha comunicato che non risultano verbalizzate sanzioni da parte del nostro Corpo di Polizia Municipale. Da comunicazioni personali date dagli ospiti delle strutture agli operatori, sono al momento poche unità e tutte in relazione a disposizioni di diffida a permanere sulla città di Bologna, pregresse, già comunicate nei mesi precedenti dalle autorità giudiziarie”.

Ambra Notari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)