Agroalimentare: il 2021 finisce bene, il 2022 deve andare meglio. Le ultime cronache del comparto indicano una crescita di consumi e vendite
E’ un agroalimentare da difendere sempre quello italiano. Ma anche da rendere più accessibile davvero a tutti.
Cresce la spesa alimentare degli italiani. Aumentano le vendite all’estero. Sale l’allarme per le difficoltà di molti a mettere insieme due pasti al giorno. Il panorama agroalimentare del Paese sul finire del 202 è connotato da queste situazioni. Contraddizioni della modernità anche in Italia. Che devono far pensare. Così come deve far ragionare la constatazione che il vero bilancio del comparto che produce cibo per tutti, non può essere fatto solo sulla base delle vendite di pochi giorni.
Dunque, gli italiani tornano a spendere per il Natale a tavola con una media di 113 euro a famiglia, il 38% in più rispetto alle feste del 2020. Lo dice la Coldiretti sulla base di una analisi condotta apposta. Buon segnale certamente. Anche se occorre subito scavare un poco nei dati per capire meglio la reale situazione. Gli stessi coltivatori spiegano che “la crisi causata dalla pandemia ha differenziato fortemente le possibilità di spesa delle famiglie” e che ci sono forti differenziazioni tra nord e sud dello Stivale. Siamo, sembra, accomunati solamente dalla preferenza fortissima per i nostri alimenti piuttosto che per quelli “dall’estero”. Altro dato notevole e positivo, arriva dalle vendite oltre confine: se tutto andrà per il verso giusto, alla fine del 2021 il valore dei prodotti agroalimentari italiani esportati arriverà a 52 miliardi di euro. Un successo indubbio. Anche se il destino di quello che ormai quasi tutti pensano come uno dei comparti strategici per la nostra economia, non si gioca, come si è detto, in meno di trenta giorni.
L’agricoltura e l’agroalimentare, infatti, escono anch’essi da un periodo di grandi difficoltà. Covid-19 – e le restrizioni che ha provocato -, ha determinato problemi di gestione e di coltivazione che spesso sono apparsi quasi insormontabili e, adesso, determina altre difficoltà importanti. La questione dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, infatti, pesa anche sull’agricoltura. Senza dire dei problemi collegati ai trasporti e alla logistica. Che collegano d’altra parte la situazione di oggi a quella del passato. Alcuni mali della produzione agricola e agroalimentare nazionale non arrivano dal Covid-19. E continuano ad esserci ancora oggi.
Poi c’è tutto il tema della contraffazione agroalimentare. Che provoca danni miliardari alle imprese agricole e che, proprio in questo periodo, è particolarmente oggetto di “attenzioni” da parte delle istituzioni. E senza dire delle pratiche di mercato sleali. Per questo, tra l’altro, proprio i coltivatori diretti nella loro ultima assemblea organizzativa hanno puntato il dito sulle molte strategie di mercato che cercano di scaricare il peso degli sconti “sui contadini”.
E’ un agroalimentare da difendere sempre quello italiano. Ma anche da rendere più accessibile davvero a tutti. Nelle stesse ore in cui venivano ricordati i successi delle bontà alimentari nazionali, venivano anche rammentati altri numeri. Sono, stando ai dati elaborati soprattutto dal Censis, oltre 4,8 milioni i poveri in Italia che per le feste di Natale sono costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid. Tema caro anche ai coldiretti che in una nota hanno ricordato come “guardando al futuro prossimo oltre alle persone a rischio povertà alimentare, vi è un 17,4% degli italiani che per paura di non farcela dovrà limitarsi alle sole spese di base, tra casa e alimentazione”.
Infine, c’è il 2022. Un anno denso di incognite sotto molti aspetti che, per la produzione agroalimentare, eredita tutti i problemi del 2021 e non porterà altri a partire proprio dal lievitare della povertà alimentare, della concorrenza sleale così come della necessità di porre sempre più attenzione all’ambiente e alle pratiche di produzione corrette.
Per cercare di rispondere davvero e in modo positivo a tutte queste sollecitazioni, serve lo sforzo coordinato di tutti: mezzi e capacità tecniche ci sono, la volontà occorre trovarla a tutti i costi.