A Roma inaugurato “l’appartamento parentale” dove recuperare il rapporto tra genitori e figli
Una vera e propria casa per la genitorialità consapevole munita di cucina, ampie camere, un soggiorno e uno spazio esterno. L’obiettivo è aiutare le famiglie che hanno difficoltà a gestire il rapporto con i figli, dai primi mesi di vita all’adolescenza. L’assessora Funari: “Importante per nostra amministrazione, i servizi devono essere casa”
Un appartamento parentale per sostenere le famiglie con minori in carico ai servizi sociali. Il progetto “Genitori in crescita” promosso da cooperativa sociale Meta, Obiettivo Uomo e Bottega solidale è stato inaugurato questa mattina a Roma, nel quartiere Don Bosco, alla presenza dell’assessora alle Politiche sociali e alla Salute, Barbara Funari. Una vera e propria casa per la genitorialità consapevole munita di cucina, ampie camere, un soggiorno e uno spazio esterno. Un progetto innovativo e sperimentale per aiutare quelle famiglie che hanno difficoltà a gestire il rapporto con i figli, dai primi mesi di vita all’adolescenza. “L’idea nasce sull’onda degli appartamenti parentali francesi: si tratta di uno spazio fisico di accoglienza per persone che hanno bisogno di un aiuto, di un conforto o di ritrovare un rapporto col proprio figlio” spiega Michela Francescangeli, presidente di Meta.
Il servizio è rivolto ai cittadini del territorio della Asl Roma 2 (municipi IV, V, VI, VII, VIII e IX). L’accesso può avvenire su richiesta individuale, chiamando il call center dedicato (389.040 59 26) o tramite invio da parte dei servizi sociali. “Dopo il primo contatto si procede con l’elaborazione di un percorso di sostegno, saranno possibili attività individuali o di gruppo. L’approccio sarà educativo e relazionale, accoglieremo ragazzi da 0 a 18 anni - aggiunge Francescangeli -. Non si tratta di una formazione ai genitori, ma di un affiancamento e un supporto per incentivare il dialogo e recuperare la relazione”.
A tagliare il nastro dell’appartamento di via Poggio Tulliano l’assessora Funari. Il servizio è infatti sostenuto dal Dipartimento Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale. “Il valore aggiunto di questo progetto è che si tratta di una vera casa. E i servizi devono essere casa. L’apertura di questo spazio è molto importante per la nuova amministrazione: partire da qui per dare l'idea di come vogliamo aiutare le famiglie a Roma e i genitori che hanno figli con problemi di diversa natura. Durante la pandemia le difficoltà per molte persone si sono aggravate- afferma -. Da oggi si accoglieranno in uno spazio che vuole parlare di famiglia, attraverso un servizio che è in rete con diversi attori del terzo settore. L'idea è accogliere, aiutare a crescere i bambini e le tante bambine anche attraverso questa casa”.