ll rimboschimento e la biodiversità: il progetto Oltre Vaia nel comune di Asiago

Le ferite di quella notte in alcune zone dell’arco alpino sono ancora molto visibili con alberi schiantati a terra; in altre sono rimaste le cicatrici con diversi ceppi che ricordano che lì un tempo c’era un folto bosco; in alcune aree, nuove piante stanno crescendo.

ll rimboschimento e la biodiversità: il progetto Oltre Vaia nel comune di Asiago

E da Vaia, la tempesta che si è abbattuta con venti fortissimi sulle nostre montagne a fine ottobre 2018, la zona dell’Altopiano dei Sette comuni è ripartita (nonostante la distruzione di 2.300 ettari di bosco e circa 400 nel comune di Asiago). Lo ha fatto attraverso un progetto sperimentale avviato nell’autunno del 2020, “Oltre Vaia” che consiste nella riqualificazione di un’area – anch’essa colpita dal devastante mal tempo – di 3 ettari sul monte Mosciagh, con un rimboschimento che vuole valorizzare la biodiversità. La superficie coinvolta nell’iniziativa è stata in parte lasciata ad «evoluzione naturale» ed in parte è stata destinata alla «messa a dimora di circa 6.000 piantine tra cui abete bianco, larice, sorbo, betulla, faggio, acero e altre specie autoctone, diventando un vero e proprio laboratorio a cielo aperto» spiegano i curatori della sperimentazione.

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Il progetto ha visto la collaborazione del Comune di Asiago, assieme al Dipartimento territorio e sistemi agroforestali – Tesaf dell’Università di Padova, l’azienda Treedom e Forest stewardship council – Fsc Italia, una realtà che si occupa della certificazione di aree boschive per garantire la gestione responsabile delle foreste e il tracciamento della materia prima. L’intento dell’iniziativa è stato la «ricostituzione del patrimonio forestale distrutto, garantendo allo stesso tempo una maggiore resilienza del territorio contro eventi catastrofici estremi» dicono dalla Fsc. Oggi siamo nella seconda fase di “Oltre Vaia” che vede impegnanti esperti delle varie realtà coinvolte – soprattutto i dottorandi del dipartimento di Scienze forestali e ambientali dell’Università di Padova – che stanno studiando l’efficacia di questo tipo di rimboschimento. Per Alberto Pauletto, responsabile della comunicazione di Fsc Italia, «stiamo lavorando assieme al Comune di Asiago e a molti altri proprietari di boschi, pubblici e privati, non solo per conservare le foreste italiane, ma anche per renderle più resilienti ai cambiamenti in corso, primi fra tutti gli effetti della crisi climatica». Fsc è la promotrice di una due giorni, il 28 e 29 settembre sull’Altopiano, per fare il punto sulla situazione boschiva soprattutto nel comune di Asiago – a 5 anni dall’evento nefasto – e sull’iniziativa “Oltre Vaia”, con esperti del settore e la presenza di giornalisti.

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