Villa Immacolata. Raccolta fondi al via per la ristrutturazione e l'allargamento
Villa Immacolata Sabato scorso, in occasione dei primi vespri dell’Immacolata, è stata lanciata la pagina web per raccogliere donazioni per la ristrutturazione e l’ampliamento della casa di spiritualità diocesana
È partita la raccolta fondi per sostenere il progetto di ristrutturazione e ampliamento di Villa Immacolata. La notizia è stata data sabato 7 dicembre, in occasione dei primi vespri della solennità dell’Immacolata, patrona della casa di spiritualità diocesana. Nella stessa occasione è stata “lanciata” la pagina web dona.villaimmacolata.net dove, chi lo desidera – singoli cittadini, gruppi, parrocchie, aziende – può già dare il proprio contributo al progetto. «La ristrutturazione e l’ampliamento sono necessari – spiega Silvia De Franceschi, presidente dell’associazione Amici di Villa Immacolata – Solo così questa realtà, voluta negli anni Quaranta dai Giovani di Azione cattolica e realizzata nel decennio seguente, può continuare a essere un riferimento per la spiritualità». È da parecchi anni che il consiglio di amministrazione della casa sta ragionando su quali interventi compiere. «A gennaio 2024 è stato chiaro: bisogna ristrutturarla – continua De Franceschi – Il vescovo Claudio ha esplicitato che la sua intenzione è quella di tenerla aperta, perché sia il riferimento della Diocesi per la spiritualità. Era ciò che tutte le persone coinvolte nella casa, e anche noi Amici di Villa Immacolata, attendevamo». E così, gli Amici – che sono nati oltre dieci anni fa per sostenere la casa e prendersene cura nel quotidiano – si sono mossi per capire come procedere. «Ci siamo chiesti, prima di tutto, come la casa può rispondere ai bisogni del territorio in cui fisicamente si trova e al bisogno di spiritualità della Diocesi di Padova, ma non solo. Da qui è nata l’idea della raccolta fondi, che ha attivato altre domande: cosa vuol dire aprirla? Chi se ne fa carico? In associazione non abbiamo competenze in questo senso, così è stato costituito un gruppo di lavoro con due geometri, alcuni esperti in crowfunding, dei professionisti in ambito commerciale, un avvocato, io in quanto presidente degli Amici di Villa Immacolata e il direttore della casa, don Federico Giacomin». Nel sito in cui è possibile donare, si parla della casa di Torreglia come «un faro di speranza per chi ne ha bisogno». E ancora: «Essere un faro di spiritualità e incontro al centro del Veneto per la comunità locale della Diocesi di Padova, ma anche in ambito nazionale; offrire un’oasi di pace e riflessione per tutti coloro che cercano un contatto più profondo con Dio e con se stessi, proponendosi anche come rifugio per le persone più fragili, disabili e anziane». Con la ristrutturazione e l’ampliamento, Villa Immacolata intende promuovere «i valori della spiritualità (da questo “fronte” non intendiamo assolutamente muoverci), dell’inclusione (già la casa accoglie gruppi di persone con diverse disabilità/fragilità) e del rispetto per l’ambiente (l’area boschiva intorno alla casa, nella natura dei Colli Euganei, è già un’oasi di pace, ma che chiede tanta cura). Questo è l’orizzonte della raccolta fondi. Che, ci teniamo a dirlo, è collegata al conto dell’associazione – regolarmente iscritta al Runts (Registro nazionale Terzo settore) – e che ha varie possibilità di donazione. Nella pagina web dona.villaimmacolata.net si trovano tutte le informazioni. Chi dona, e sta già avvenendo, riceve una notifica e una lettera di ringraziamento, in cui ci preme dire che il vero dono è la persona stessa che ha compiuto il gesto». La cifra stimata per i lavori è consistente. «La ristrutturazione interesserà immediatamente la parte nord della casa – spiega Silvia De Franceschi – L’idea, per quest’ala della casa, è di realizzare piccoli appartamenti autonomi e versatili da utilizzare – grazie all’installazione dell’aria condizionata – anche durante il periodo estivo. Il resto di Villa Immacolata è da conformare secondo le leggi ora vigenti. Per la raccolta fondi il gruppo di lavoro sta muovendosi su diverse piste, andando a cercare anche bandi di finanziamento e aziende da coinvolgere nel progetto. Il vescovo Claudio ci sta sostenendo, perché – ci ha detto – vede il grande impegno che ci stiamo mettendo come laici. Ed è grande il sostegno anche di don Federico, il direttore, che è impegnato a promuovere le attività della casa. Ci dice: se io vado via, perché cambio servizio, sono i laici a restare. Sono gli Amici che sostengono Villa Immacolata: questo lo si percepisce con forza». Nella pagina web dona.villa immacolata.net, dove sono indicate le diverse modalità con cui dare il proprio contributo al progetto di ristrutturazione e ampliamento (già approvato), si possono leggere anche le testimonianze di chi, in oltre settant’anni di vita, ha voluto bene alla casa di spiritualità diocesana.
Una casa voluta dai laici e che vive grazie a loro
La casa di spiritualità diocesana vive, da molti anni, grazie al prezioso contributo dei volontari riuniti nell’associazione Amici di Villa Immacolata. «Ci sono persone di tutte le età – spiega Silvia De Franceschi – e ciascuno dà quello che può. C’è chi fa il volontario per un periodo e poi, quando non gli è più possibile, viene a vivere le proposte della casa. E, magari, porta un amico per fargliela conoscere. Così la rete si allarga. Ci sono alcuni giovani che, per prepararsi agli esami vengono a studiare qui e in cambio danno una mano in cucina. C’è chi dà una mano con il sito e i social, chi per la raccolta fondi, chi nel consiglio dell’associazione... E chi dà il suo contributo venendo all’adorazione ogni primo giovedì del mese». Con Villa Immacolata, Silvia De Franceschi ha un rapporto molto profondo: «Qui ho vissuto otto anni, quando stavo formandomi come collaboratrice apostolica diocesana. La mia vocazione è molto legata a questa casa, che ha toccato il mio modo di essere».