Vertenza Whirlpool a Napoli: Mattone (Pastorale lavoro), “si perde un’eccellenza del territorio, un dramma per 1.200 lavoratori”
“È un’eccellenza del territorio a cadere. Sono 1.200 le persone che rischiano di vivere il dramma di perdere il lavoro. Credo che la politica debba intervenire in maniera decisa”.
Lo dice al Sir il direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro dell’arcidiocesi di Napoli, Antonio Mattone, in merito alla vertenza Whirlpool che ha annunciato oggi la cessazione dell’attività produttiva dal 1° novembre, dopo il fallimento della trattativa con il governo per la riconversione del sito. Un’azienda dove “i dipendenti provengono da 96 Comuni diversi della Campania, dove sono 800 i giorni senza infortuni sul lavoro”.
“Si rischia così di aumentare la lunga fila delle persone che vengono in diocesi a elemosinare un aiuto”, ammonisce Mattone. Che ricorda una visita all’azienda con il cardinale Sepe alcuni anni fa. “Ci colpì il fatto che era un’azienda unita, con padri che lasciavano il lavoro ai figli, e con grandi investimenti compiuti”.
Nelle parole del direttore dell’Ufficio della diocesi tutta la preoccupazione per questa “improvvisa marcia indietro”, che definisce “preoccupante”. Sono 420 i dipendenti che perdono il lavoro e oltre 800 quelli delle aziende dell’indotto.
“Dopo aver ricevuto anche contributi dallo Stato questa azienda si tira indietro con ricadute preoccupanti per il territorio”. Il riferimento è a persone che “si troveranno in difficoltà da un punto di vista economico”, ma anche alle conseguenze per la zona che è periferica. “Si tratta di un ulteriore arretramento della situazione lavorativa a Napoli. Lo stabilimento si trova anche in una zona a rischio di infiltrazioni camorristiche. Quindi, il timore è che qualcuno per sopravvivere si ritrovi in situazioni illegali che prima non avrebbe pensato di compiere. Si mette a rischio anche la tenuta del territorio dal punto di vista della legalità”, è il monito di Mattone.