Ucraina. La solidarietà concreta di tre istituti padovani

«Si può fare una grande malvagità, ma un’opera buona non si può farla altro che piccola» affermava Tolstoj, celebre scrittore russo, nel libro La confessione del 1882.

Ucraina. La solidarietà concreta di tre istituti padovani

Questo suo pensiero ci richiama alle tantissime “opere buone” che, in questo periodo di “malvagità” manifesta – tutti noi abbiamo negli occhi le immagini strazianti delle conseguenze funeste dei bombardamenti in Ucraina – spesso non vengono conosciute, non fanno clamore, rimangono nella memoria di chi le ha compiute e ricevute. È il caso di ciò che stanno facendo gli studenti, sostenuti dalle loro famiglie, dai docenti e presidi, di tre scuole del padovano: l’istituto Maria Ausiliatrice, il Don Bosco e lo Scarcerle. Tre realtà accomunate dall’essere scuole superiori e dall’aver avviato iniziative a favore della popolazione Ucraina. L’istituto Maria Ausiliatrice e il Don Bosco il 3 marzo hanno iniziato la raccolta di materiale, soprattutto medicinali e strumenti utili per le prime cure dei feriti. Docenti e studenti hanno risposto alla richiesta di aiuti urgenti che è giunta dall’Ucraina, attraverso l’ispettore del Triveneto per la famiglia Salesiana, don Igino Biffi. «È stato bello osservare – afferma il dirigente scolastico di Maria Ausiliatrice, Giovanni Aliberti – l’immediata mobilitazione anzitutto di questi adolescenti che si sono attivati per raccogliere quanto richiesto». Sono state contattate farmacie; coinvolti amici, conoscenti, famiglie dei ragazzi, «è stato un moto di solidarietà carico di quella speranza e gioia, che solo i giovani sono capaci di trasmettere: mi ha commosso». Per la spedizione del materiale i due istituti stanno collaborando con l’ispettoria dei Salesiani di Mestre che ha canali diretti con le comunità di Ucraina, Moldavia, Slovacchia e Polonia. L’iniziativa non si ferma: ogni giovedì al Don Bosco, in via San Camillo de Lellis 4 a Padova, si raccolgono medicinali e strumenti per il primo intervento. «L’invito è rivolto a chiunque in qualche modo voglia contribuire» conclude il preside. Anche allo Scarcerle la solidarietà ha il volto giovane: l’8 marzo gli studenti hanno iniziato a raccogliere materiale nell’auditorium della scuola, beni suddivisi in cinque macro categorie (farmaci, assistenza medica, attrezzature, cibo e igiene). Il tutto è partito quando il dirigente,Giuseppe Sozzo, i primi di marzo ha ricevuto la proposta di una raccolta di generi necessari da un genitore di uno studente dell’istituto: «A quel punto ho contattato le sette ragazze ucraine nostre studentesse: mi hanno raccontato di essere direttamente coinvolte nella vicenda ucraina per i diversi familiari presenti nelle zone interessate dai bombardamenti. È chiaro che dovevamo agire prontamente, coinvolgendo e sensibilizzando tutti gli studenti. Volevamo inoltre far sentire la nostra vicinanza alle studentesse ucraine, perché si sentano parte di una comunità». La scuola ha già spedito un centinaio di scatole attraverso padre Ivan Chverenchuk, cappellano della chiesa ucraina di rito bizantino di Padova.

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