"Troppi minori in povertà assoluta, serve rete servizi su territorio”
Relazione annuale al Senato della Garante per l'infanzia. Albano "Un milione e duecentomila minori in povertà sono un numero enorme. Dietro ci sono storie e occasioni perdute. Serve una regia di coordinamento per misure di contrasto".
“Un milione e duecentomila bambini vivono in povertà assoluta, è un numero enorme. In questi anni la povertà è aumentata soprattutto nelle famiglie con bambini e aumenta con l’aumentare del numero dei figli e, dietro ai numeri, ci sono le storie e le occasioni perdute”.
Lo ha sottolineato la Garante per l’infanzia Filomeno Albano nella relazione annuale in Parlamento, ricordando che “La povertà non è solo legata alle cattive condizioni economiche ma è povertà di relazioni, isolamento, cattiva alimentazione e scarsa cura della salute, carenza di opportunità educative”.
Secondo Albano per contrastare la povertà minorile è necessario, innanzitutto, attivare una capillare rete di servizi territoriali, che “ è ancora carente”.
Serve inoltre una regia unitaria nel coordinamento delle misure pubbliche e private di contrasto, nonché un capillare monitoraggio degli strumenti già adottati per verificarne l’efficacia.
Tra le perduranti lacune nel sistema di protezione dell’infanzia, ha poi ricordato la mancata individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali relativi per i minori.
“La loro definizione spetta esclusivamente allo Stato, ma la legge istitutiva dell’Autorità le ha attribuito il compito di formulare osservazioni e proposte per la loro individuazione. Definire un livello essenziale significa renderlo immediatamente esigibile su tutto il territorio nazionale - afferma - Significa altresì garantire la presenza uniforme di servizi capaci di rispondere alle esigenze fondamentali della persona di minore età. Il lavoro già avviato dall’Autorità nel 2015 prosegue in questa direzione, con l’obiettivo di garantire pari accesso a tali diritti e sconfiggere così le diseguaglianze esistenti”.
Tra le altre criticità sottolineate nella relazione il problema della violenza sui minori e la “perdurante carenza di un sistema organico di raccolta dati sul tema: per contrastarla efficacemente, nelle diverse forme in cui può manifestarsi, è necessario conoscerne con precisione l’entità e i contorni. Il tema dei dati costituisce dunque un punto nodale nell’attuazione di politiche di prevenzione e contrasto del maltrattamento. L’Autorità garante sta svolgendo un’attività di sensibilizzazione affinché l’Italia si doti di un sistema autoalimentato in grado di fornire una fotografia nitida sulla violenza. Senza dimenticare che vi è un sommerso difficilmente calcolabile, che deve emergere attraverso un’attività di sensibilizzazione”.
Tra le azioni dell’Authority c’è la traduzione del libretto esplicativo del video Tell someone you trust - “Dillo a qualcuno di cui ti fidi” - elaborato in seno al Consiglio d’Europa per promuovere la diffusione dei diritti contenuti nella Convenzione di Lanzarote, di cui il 25 marzo 2017 si è celebrato il decimo anniversario.
“Per combattere la violenza alla radice, nel 2017 è proseguita l’attività di diffusione, tra gli adolescenti, della cultura della mediazione con il progetto “Dallo scontro all’incontro: mediando si impara”, che insegna a “litigare bene” e a gestire pacificamente il conflitto tra pari - aggiunge Albano.
Diversi sono i progetti che l’Autorità garante ha promosso nelle scuole con la finalità di diffondere la conoscenza dei diritti contenuti nella Convenzione di New York.
Tra questi è stato ricordato “Navigare in un mare di diritti”; “Libera-mente”, in tema di promozione di sani stili di vita e prevenzione dell’uso e abuso di alcol, fumo e nuove dipendenze patologiche; il progetto “Geronimo Stilton e la Costituzione italiana raccontata a ragazzi”, ora sviluppato con il metodo “imparare giocando”; il progetto “MetaEmozioni”, per scuole emotivamente inclusive.
“Da tutti i progetti ho avuto la conferma che sono i bambini e i ragazzi che ci aiutano a crescere, perché capaci di trasformare i bisogni in sogni e in idee di cambiamento - afferma - L’Autorità ha avvertito l’esigenza di “prendersi cura” dei bambini che hanno vissuto l’esperienza, spesso traumatica, della separazione dei genitori, attraverso l’esperienza dei Gruppi di parola. Si tratta di un progetto dedicato alla cura dei legami dei figli dei genitori separati, realizzato a Roma, Napoli e Milano, in cui i bambini e i ragazzi attraverso il gioco, il disegno e altre attività, e, con l’aiuto di professionisti, possono parlare e condividere pensieri ed emozioni, legati alla perdita dell’unità familiare”. Tra altri obiettivi quello di asili nido su tutto il teritorio.
La Garante ha poi auspicato una maggiore distribuzione dei minori stranieri non accompagnati a livello nazionale, dal momeno che "il 40 per cento viene ancora accolto in Sicilia.
In questo senso Albano ha richiamato anche l’esperienza italiana dei tutori volontari che "ha una rilevanza non solo interna, ma anche esterna - ha detto - Sull’Italia si sta concentrando, infatti, l’attenzione dell’Europa. Il tema della tutela legale è oggetto di discussione presso il Comitato ad hoc sui diritti dei minori istituito in seno al Consiglio d’Europa, mentre, sul versante dell’Unione europea, è in Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Relazione al Parlamento 2017 8 fase di definizione la rete europea in tema di tutela, luogo di confronto e scambio di informazioni al fine di individuare best practice".